In sé rispetto al fatto nulla, poichè ormai siamo abituati ai morti sul lavoro, agli omicidi o alla mancanza di sicurezza per lavorare anche e soprattutto per persone a basso reddito che sono l’ultimo gradino della scala sociale senza scelta con l’unico obiettivo di campare.
Non è l’unico e non sarà l’ultimo scenario devastato del lavoro. Il potere chiede vittime per portare avanti il business, non sono casi capitati, ma certezze dentro alla situazione di mercato finanziario globale che ormai è sistema certificato
Ormai di supermercati ce ne sono una quantità assurda e spesso questo cemento concesso dietro necessità dei comuni di oneri da ricavare è strutturale solo al fatto di investire come società per scaricare fiscalmente spese di investimento, per giochi ormai finanziari/fiscali PIU’ CHE PER STARE NEL MERCATO. Sessanta subappalti in un unica commessa per un ecomostro in cui ora il tema è: come sganciarsi dalle responsabilità di cui nessuno pare avere colpa.
Sono cose che ormai fanno parte della cultura acquisita di chi da anni si batte per una società diversa e solidale.
Di nuovo c’è la recita dei partiti e delle parti sociali. La ministra del lavoro penosa nella sua imitazione lacrimosa dice che le regole che già ci sono vanno armonizzate e revisionate, poiché sono state in parte disattese.
Come se fosse un problema di norme (forse anche), dalla riduzione fatta dal governo Meloni delle normative per appalti, alla sostanziale incongruenza dei comuni, degli organi preposti nel controllo STA CROLLANDO UN SISTEMA…NON C’E’ PIU’ NESSUNA SICUREZZA.
Sia di vita, sia di cura dell’ambiente con al centro le persone.
In Toscana a fronte di 350.000 aziende (di cui circa 100.000 solo a Firenze) ci sono 300 ispettori del lavoro e Marina Elvira Calderone Ministro del Lavoro visitando il cantiere con ancora un giovane “disperso” non estratto dalle macerie e altri di cui si nutrono dubbi sul nome dei morti, dice che in sintesi bisogna agire sulle normative per far cambiare questo metodo stragista.
Facile spiegare che non sono morti a Firenze, come altrove, per un “difetto normativo”, ma per una perversa spirale di incrocio fra profitto e concorrenza fra imprese, dentro una ovvia MANCANZA, DELIBERATAMENTE SCELTA.
I cantieri sono controllati solo da chi gestisce gli appalti, non enti terzi, pur esistenti, ma senza mezzi ne personale, compresi VVFF sempre più abbandonati a se stessi.
C’è una catena di controllo che ufficialmente esiste, ma di fatto è impossibilitata ad operare coerentemente per vari aspetti e lo sanno tutti gli attori, mentre i lavoratori sono chiusi in mezzo a questo ricatto: tempi veloci, risparmio e scarico responsabilità dentro subappalti in cui non sai neppure più per chi stai lavorando concretamente.
La GKN e altre imprese a Firenze, come in tutta Italia sono vittime di un sistema in cui non c’è ritorno cosciente, troppi costi per cambiare passo, la legge di mercato non ha pietà soprattutto se l’unica regola è quella di stare dentro le motivazioni di costi e ricavi.
Allora il nuovo è la COLLABORAZIONE offerta dalla Schlein del PD con i suoi partiti satelliti per gestire le riforme, in quest’orgia assurda di piccoli cambiamenti alle procedure, ai regolamenti che da tempo avviene e a cui tanti partiti istituzionali hanno abbozzato, assieme al depotenziamento del controllo dei processi produttivi.
Ancora anche la CGIL di Landini, ovviamente a comando politico, fa voce dura e spande retorica, ma hanno dichiarato una sciopero di due ore e sti azzi…
Stragi come queste sono usate per costruire quel partito unico che da tempo comanda senza opposizione in vista anche delle elezioni europee e regionali.
Gianni Gatti
Attac Savona, 18/02/2024