Dalla pg FB di Giovanni Tranchida Altamira
Israele che si sgretola sotto il peso della propria guerra: uno Stato al crollo nella campagna genocida a Gaza
Da quando ha lanciato la sua guerra genocida su Gaza, Israele si è trasformato in una crisi senza precedenti in tutti i settori: economico, politico, psicologico e sociale. Sotto la facciata proiettata dai media occidentali, si svolge una dura realtà: il regime coloniero-coloniale, un tempo mitologizzato come invincibile, sta crollando sotto il peso della propria violenza e impunità.
Questo rapporto presenta indicatori chiave del declino accelerato di Israele, sulla base dei dati disponibili al 21 marzo 2025.
1. Implosione economica scatenata dai crimini di guerra
L’economia di Israele è scossa dal costo insostenibile dei suoi crimini di guerra a Gaza e dal crescente isolamento internazionale:
Spese e perdite militari: 34 miliardi di dollari
Danni economici totali: 67 miliardi di dollari
Deficit di budget da record: 40 miliardi di dollari
Il danno economico del 2024 è storico:
Oltre 60.000 aziende hanno chiuso, scatenando la disoccupazione di massa
Il settore turistico è crollato, perdendo 5 miliardi di dollari
L’industria edile ha perso 4 miliardi di dollari, con oltre 70 aziende che hanno cessato le attività
Questa ricaduta economica mina direttamente la capacità di Israele di finanziare il suo sistema di apartheid e sostenere la sua campagna di pulizia etnica a Gaza.
2. Dislocamento dei coloni e paura della resistenza armata
Oltre 143.000 coloni sono fuggiti dalle loro case vicino Gaza e lungo il confine settentrionale per paura di rappresaglie della resistenza. Anche durante un cessate il fuoco temporaneo, molti rimangono sfollati, non disposti a tornare.
Questo riflette non solo una crisi di sfollamento interno, ma un più ampio sbroglio demografico, mentre gli israeliani iniziano ad abbandonare il progetto dello stato sionista in numero crescente.
3. Crisi nazionale di salute mentale guidata dal militarismo e dal senso di colpa
Le conseguenze dell’occupazione perpetua e della violenza di massa hanno generato una catastrofe nazionale per la salute mentale:
Oltre 900.000 israeliani, secondo quanto si dice, soffrono di disturbo post-traumatico da stress (PTSD
Quasi un terzo della popolazione affronta depressione clinica o disturbi correlati
Il consumo di alcol è aumentato del 25%
Le vendite dei sonniferi sono aumentate del 180%
Almeno 21 suicidi sono stati segnalati nell’esercito israeliano nel 2024 (probabilmente un sottoconteggio)
Ciò indica le gravi conseguenze interne del mantenimento di un regime radicato nella violenza militare e nelle violazioni sistemiche dei diritti umani.
4. Esodo ebraico: crollo del sogno sionista
La narrazione sionista di Israele come porto sicuro si sta svelando:
Nel 2024, 82.700 ebrei sono emigrati da Israele, il più alto tasso di esodo degli ultimi decenni
Questo inverte l’obiettivo fondamentale di “Aliyah”, o l’immigrazione ebraica, che storicamente aveva rafforzato lo stato coloniale-colono.
La realtà di uno stato costruito sull’espletamento e sull’apartheid ha creato una crisi di fede tra la propria popolazione.
5. Condanna globale e isolamento diplomatico
Il consenso globale sta cambiando:
La guerra genocida di Israele a Gaza ha provocato una condanna internazionale senza precedenti
Gli alleati una volta fermi ora mettono in discussione i loro legami; alcuni hanno ridotto l’impegno diplomatico
Israele è sempre più visto come uno stato reietto, con le principali organizzazioni per i diritti umani che lo etichettano come un regime di apartheid
Il mito di Israele come democrazia liberale viene smantellato in tempo reale.
6. Rivolta interna e frammentazione sionista
La crisi sta crescendo all’interno dell’élite israeliana:
Ex direttori del Mossad e commissari di polizia hanno condannato pubblicamente il governo Netanyahu
Famiglie dei prigionieri israeliani protestano quotidianamente, chiedendo lo stop alla guerra
Severe divisioni sono emerse all’interno della coalizione al governo, minacciando il collasso del governo
Questo rivela un regime che implode sotto la pressione delle sue stesse contraddizioni – militarismo insostenibile, decadimento morale e frammentazione d’élite.
Conclusione: Progetto Immigrazione clandestina e Coloniale in caduta libera
Israele di oggi non è il potere formidabile che sembrava essere un tempo. È economicamente fragile, socialmente fratturata, diplomaticamente isolata e sempre più incapace di contenere le conseguenze della brutale occupazione e del sistema di apartheid.
La sua guerra genocida contro il popolo palestinese non ha assicurato il suo futuro, ne ha accelerato la disfusione.
Mentre la resistenza palestinese si rafforza e la società israeliana si frattura dall’interno, il mondo deve affrontare la questione centrale:
Stiamo assistendo al lento crollo di uno stato coloniale costruito sulla violenza, l’espulsione e il razzismo sistemico?
Il tempo lo dirà, ma le crepe sono innegabili.
Note a piè di pagina e riferimenti:
1. Ufficio ONU dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, “Allarme per un possibile genocidio a Gaza”, (2024): https://www.ohchr.org
2. Euro-Med Human Rights Monitor, “Gaza: crimini di guerra e morti civili”, (2024): https://euromedmonitor.org
3. Haaretz, “Collasso economico, PTSD Surge mentre la guerra di Gaza continua”, (2024-2025): https://www.haaretz.com
4. The Guardian, “82.000 ebrei hanno lasciato Israele nel 2024,” (2025): https://www.theguardian.com
5. Amnesty International, “Apartheid di Israele contro i palestinesi”, (2022): https://www.amnesty.org/…/02/israels-system-of-apartheid/
6. B’Tselem, “Un regime di supremazia ebraica dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo”, (2021): https://www.btselem.org
Americans Against Genocide In Gaza (AAGG)
(via cristina siqueira)