Chiquita, la banana 10 e Lode

Dalla pg FB di Giustiniano Rossi 24 maggio 2025

A Panama, regresso sociale e interessi USA sono imposti col piede di porco. La storia di “Chiquita Brands International” – fondata a Boston nel 1899, presente in 70 paesi, con sedi sociali in Svizzera e negli USA, 33% del mercato mondiale delle banane – è indissolubilmente legata a quella dei colpi di Stato in America centrale. L’ex “United Fruit Company” vuole disfarsi adesso di migliaia di lavoratori panamensi, in sciopero dal 28 aprile contro la “riforma” della previdenza sociale e contro una presenza degli USA ancora maggiore. Il capo dello Stato José Raùl Molino sostiene sia l’operato del gruppo svizzero-americano che l’aumento del contingente americano schierato sulle sponde del Canale di Panama. Secondo media locali, su oltre 5.000 lavoratori senza contratto pende la minaccia del licenziamento. Le proteste sindacali sono duramente represse.

La filiale panamense della multinazionale ha definito lo sciopero “ingiustificato”, sostenendo di subire perdite pari ad almeno 75 milioni di dollari (66 milioni di euro). Con un vero e proprio ultimatum, Mulino ha intimato a“Sitralbana”, il sindacato dell’industria bananiera, di raggiungere un accordo con il gruppo “Chiquita” entro giovedi’, minacciando licenziamenti di massa. Giovedi’ sera i rappresentanti della ditta hanno invitato i lavori licenziati a ritirare la liquidazione. Ultimamente Chiquita Panama impiegava 7.000 persone. Solo qualche giorno fa un tribunale ha dichiarato illegale uno sciopero nella città di Changuinola.

Mulino ha giustificato i licenziamenti. Secondo lui, l’impresa deve agire cosi’ per salvare le sue attività. “Mi fa male ma questa incrollabilità (degli scioperanti) non va bene” ha detto giovedi’ in una conferenza stampa. Con lo sciopero, organizzato da diversi sindacati, associazioni indigene e altri movimenti sociali, i lavoratori protestano contro un progetto di “riforma” del welfare che comporterà un aumento dei contributi, una riduzione delle prestazioni e una diminuzione delle pensioni. Nelle scorse settimana la polizia ha attaccato i manifestanti con i gas lacrimogeni. La Procura ha spiccato mandati di cattura contro l’ex segretario generale del sindacato Suntracs, Genaro Lopez, e il suo attuale dirigente Saul Mendez, che ha chiesto asilo all’ambasciata della Bolivia…

Giustiniano

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