Da un post waszapp dalla rete nazionale NoRigassNOGNL
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07794
presentato da
VIANELLO Giovanni
testo di
Martedì 29 marzo 2022, seduta n. 667
VIANELLO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:
Il Sole 24 Ore del 13 marzo 2022 riporta che il Ministro interrogato avrebbe definito l’aumento del prezzo dei carburanti
tecnicamente ingiustificato e frutto di una truffa ai danni dei cittadini;
recenti misurazioni (cfr. Newsauto.it del 21 marzo 2022) rivelano che l’incremento del prezzo del petrolio fino a 100
dollari al barile avrebbe comportato:
un prezzo per la benzina al self-service in «media di 2,137 euro al litro» e per «gasolio 2,122 euro al litro», mentre «al
servito, per la benzina, il prezzo medio praticato» sarebbe «di 2,257 euro/litro» e «di 2,244 euro/litro» per il diesel;
l’incremento del prezzo di «un litro di benzina e diesel» rispettivamente del «41,4 per cento e 54,7 per cento in più
rispetto allo stesso periodo del 2021»;
l’aumento del 19,7 per cento e del 28,8 per cento del prezzo dei carburanti, rispetto al periodo precedente all’inizio del
conflitto russo-ucraino;
l’Eni spa estrae gli idrocarburi presso propri impianti in Basilicata (Val D’Agri), li trasporta con un proprio oleodotto
alla raffineria di Taranto e, infine, commercializza il prodotto finito tramite i propri distributori dell’area ionica;
nonostante un processo produttivo atto a ridurre i costi, l’Eni s.p.a. applica prezzi superiori alla media del periodo, come
attestato, a quanto consta all’interrogante, dai prezzi (al 13 marzo 2022) del distributore Eni di Taranto (strada statale n.
106 al chilometro 489.583):
benzina (self-service) 2,209 euro al litro (contro la media di 2,137 euro al litro);
benzina (servito) 2,419 euro al litro (contro la media di 2,257 euro al litro);
gasolio (self-service) 2,179 euro al litro (contro la media di 2,122 al litro);
gasolio (servito) 2,389 euro al litro (contro la media di 2,244 al litro);
l’Eni spa sembra voler mantenere elevato il prezzo dei carburanti, allo scopo di favorire quella che il Ministro
interrogato definisce una «spirale speculativa su cui guadagnano in pochi» (cfr. l’articolo del 12 marzo 2022 su
Tgcom24 –:
se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare o proporre, al duplice scopo di verificare se
Eni s.p.a. stia attuando una politica indebitamente speculativa e di accertare quali siano le motivazioni che mantengono
elevato il prezzo del carburante praticato dalla citata impresa petrolifera.
(5-07794)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 marzo 2022
nell’allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07794
In merito alla questione posta dall’Onorevole interrogante, circa le politiche di prezzo dei carburanti praticate dalla società ENI SpA, si rappresenta quanto segue.
Innanzitutto, si ricorda che presso il Ministero dello Sviluppo economico (MISE) esiste da alcuni anni l’Osservatorio prezzi carburanti, che è lo strumento di controllo e monitoraggio che permette di consultare in tempo reale i prezzi di
vendita. Il mercato della distribuzione dei carburanti appare molto aperto registrandosi la presenza di oltre 22 mila punti vendita che offrono prezzi differenziati con possibilità di acquisti oculati al consumatore attento.
Il costo alla pompa della benzina si compone di diverse voci: la componente fiscale che è tra le più alte d’Europa (Accisa ed IVA) il prezzo industriale che sconta il riferimento al prezzo internazionale del carburante (benzina o gasolio) sul mercato PLATTS e sul quale incide anche l’effetto del cambio euro/dollaro. A questo si aggiunge il margine lordo delle compagnie petrolifere che rappresenta circa il 13 per cento del prezzo finale e remunera tutti i passaggi della filiera distributiva che comprende sia le spese di stoccaggio sia le scorte obbligatorie, il trasporto, il
gestore di distribuzione, il costo dei biocarburanti e gli altri oneri. Anche il costo dell’energia elettrica utilizzato della filiera incide su questo valore.
I prezzi alla pompa di benzina e gasolio, quindi, non vengono definiti sulla base delle quotazioni del petrolio Brent, bensì sulla base delle quotazioni internazionali dei prodotti, rilevate attraverso le pubblicazioni di settore Platts.
Le predette quotazioni internazionali, a partire dall’ultima settimana di febbraio, a seguito dello scoppio della crisi russo-ucraina, hanno subito repentini aumenti e oscillazioni, con conseguenti forti variazioni dei prezzi ai distributori;
sul punto si segnala che, da prime informazioni assunte presso l’ENI, si evidenzierebbe che l’evoluzione del prezzo praticato dei carburanti sia in linea con l’andamento di tali quotazioni internazionali.
Si precisa che, con riferimento all’impianto ENI di Taranto sito sulla SS 106 espressamente citato, l’osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico conferma che il 13 marzo scorso effettivamente si sono registrati le cifre
riportate.
Purtuttavia, a seguito dell’entrata in vigore del decreto-legge n. 21 del 2022, lo stesso impianto, che risulterebbe nel sistema dell’osservatorio situato al km n. 220-220a, ha comunicato prezzi inferiori sia per la benzina che per il gasolio.
Specificatamente, in data 29 marzo i prezzi comunicati sono per la benzina self-service 1,839 euro al litro e 2,059 euro per il servito.
Per quanto concerne il gasolio l’impianto ha comunicato il prezzo di 1,789 euro per il self-service e 2,009 euro per il servito.
Con il sopracitato decreto-legge il Governo ha predisposto una serie di misure specifiche per la prevenzione del rischio di manovre speculative.
In particolare, è previsto un rafforzamento delle attività di monitoraggio dell’andamento dei prezzi, tra le quali l’istituzione di un’apposita Unità di missione presso il MISE per le attività istruttorie, di analisi, valutazione e di
elaborazione dei dati, nonché di supporto al Garante per la sorveglianza dei prezzi a cui può essere affidato il compito di prevenire eventuali manovre speculative.
Inoltre, è stato disposto che lo stesso Garante per la sorveglianza dei prezzi possa avvalersi, tra gli altri, anche del supporto operativo della Guardia di Finanza per monitorare l’andamento dei prezzi, anche relativi alla vendita al pubblico di benzina e gasolio usato come carburante, praticati nell’ambito dell’intera filiera di distribuzione commerciale dei medesimi prodotti.
Secondo la nuova disposizione introdotta, la Guardia di Finanza segnala all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per l’adozione dei provvedimenti di competenza, elementi, rilevati nel corso delle attività di monitoraggio,
sintomatici di condotte che possano ledere la concorrenza ai sensi della legge 10 ottobre 1990, n. 287 o costituire pratiche commerciali scorrette ai sensi del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206.
Pertanto, attese le dinamiche di mercato e di formazione del prezzo, questo Ministero continuerà a monitorare, congiuntamente con gli altri organi preposti, l’andamento dei prezzi dei carburanti.