ANCORA SULLA PROPRIETA’ PRIVATA

Da un email dell’amico Lorenzo 24/7/2025

Nel precedente articolo sulla proprietà privata (Scintilla n 7/2025), abbiamo fatto cenno brevemente alla nascita delle prime forme di proprietà privata.
L’uomo primitivo, dopo aver vissuto allo stato naturale isolato, senza cioè dar vita a forme di convivenza stabile, ha poi maturato il desiderio di costituire un nucleo stabile con una donna e coi figli da essa generati. Il sentimento di affetto e amore di cui era capace lo voleva trasmettere in modo stabile ad una donna ed ai figli costituendo la famiglia.
Con la costituzione della famiglia, è iniziata l’appropriazione ad uso esclusivo della terra ai fini del sostentamento della stessa famiglia. Terra destinata all’agricoltura ed alla costruzione di un ricovero della famiglia dai pericoli e avversità esterne. Con la delimitazione concreta della terra posseduta, l’uomo dichiarava di sua esclusiva proprietà la stessa terra; contestualmente gli altri uomini gli riconoscevano tale diritto di proprietà privata.
Con tali dichiarazioni e riconoscimenti, si cambiava radicalmente l’uso in comunione della terra che vigeva da sempre.
Anche con la comparsa della metallurgia, ha preso forma il possesso esclusivo degli attrezzi ad essa destinati. L’uomo iniziava a realizzare il possesso esclusivo degli attrezzi; possesso che gli veniva riconosciuto dai suoi simili. Con tale comportamento prendeva corpo la nascita della proprietà privata dell’attrezzatura per la metallurgia.
Col passare dei millenni la proprietà privata poi veniva a concentrarsi nelle mani di poche persone più furbe o prepotenti. Costoro, allo scopo di garantire la propria ricchezza dai pericoli di appropriazione di terzi, valutarono la costituzione di un potere super partes che li tutelasse: lo Stato.
Lo Stato ufficialmente aveva la funzione di garantire l’ordine e la sicurezza delle persone. Esso decretava le leggi e ne imponeva il rispetto amministrando la Giustizia.
Per le grandi masse di persone lo stato sembrava tutelare la loro sicurezza attraverso il rispetto delle leggi. E per chi non le rispettava, la Giustizia interveniva con le sanzioni punitive.
Nella realtà lo Stato era lo strumento che garantiva il rispetto delle leggi fatte dai ricchi allo scopo principale di preservare i loro beni.
Lo Stato, generalmente nelle mani di tiranni, sovrani, nobili è stato lo strumento fondamentale per garantire i privilegi dei ricchi, principalmente la proprietà privata terriera o immobiliare, almeno fino alla Rivoluzione francese.
Successivamente la nascita del marxismo e la costituzione dei movimenti organizzati dei lavoratori, attraverso dure lotte hanno ottenuto la modifica delle leggi per tutelare in qualche modo le classi più deboli.
Ma i diritti originari sulla proprietà privata sono rimasti pressochè immutati e la proprietà resta intangibile.

La conseguenza di ciò sono le enormi concentrazioni di ricchezze nelle mani delle
classi più ricche che, con tale potere, possono arrivare a mettere le mani sulle leve più importanti dello Stato.
Solamente nei paesi dove sono avvenute rivoluzioni marxiste, la proprietà privata è stata abolita o fortemente limitata per distribuirne il godimento più equamente fra i cittadini.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.