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21 Settembre 2025 Marco Marangoni
’Intervision 2025’ in scena alla ‘Live Arena’, mega-struttura per concerti alle porte di Mosca. Evento musical-culturale con gli amici della Russia sullo scacchiere mondiale, dall’Asia al Sudamerica passando per l’Africa. Non c’era l’Europa, pazienza.

Festival canoro e non soltanto
L’Intervision non è stato creato per essere la contrapposizione all’Eurovision Song Contest (che ha escluso dal 2022 i cantanti russi e bielorussi). Infatti, l’Intervision esisteva già da metà degli anni ’60, quindi in piena Unione Sovietica, in piena Guerra Fredda, non con cadenza annuale ma, comunque, esisteva. Nell’era socialista il festival era stato ospitato dalla Cecoslovacchia (tra il 1965 e il 1968) e dalla Polonia (tra il 1977 e il 1980). Nell’albo d’oro dei vincitori dell’Intervision figurano, negli anni ’70, due grandi della canzone sovietica: Lev Leshchenko ed Alla Pugacheva.
Pugacheva e Baudo
Quest’ultima nel 1987 si esibì come ospite straniera, presentata da Pippo Baudo, al Festival di Sanremo. La presenza della Pugacheva al teatro Ariston contribuì, unitamente alla televisione sovietica che già nel 1984 mandò in onda il Festival, al successo dei cantanti italiani prima in Urss, sull’onda della Perestrojka, e soprattutto oggi in Russia.
Intervision oltre l’Eurovision
L’Intervision, rimasto inattivo a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica, è stato rilanciato con un decreto del presidente Vladimir Putin nel febbraio scorso con l’obiettivo di promuovere “cooperazione culturale e umanitaria” tra Paesi amici della Russia. A trionfare nell’edizione 2025 è stata a sorpresa la canzone pop-rap ‘Phu Dong Thien Vuong’ del cantante vietnamita Duc Phuc (primo premio di 305.000 euro).
Russo, inglese, cinese
La serata canora condotta live in tre lingue – russo, inglese e cinese – è stata aperta da due grandi della canzone russa, Polina Gagarina e Dima Bilan che hanno cantato ‘Na Zare’ (All’alba) e dal videomessaggio del presidente Putin.
‘Straight to the heart’
Yaroslav Yuryevich Dronov, in arte ‘Shaman’, l’artista che sta andando per la maggiore in Russia, cantante patriottico, dalla voce potente e dalla straordinaria presenza scenica, che segue le orme del mitico Oleg Gazmanov. Al termine dell’applauditissima ‘Straight to the heart’, Shaman ha chiesto inaspettatamente alla giuria di non valutare la sua performance. Dronov ha citato i principi dell’ospitalità: «rappresento la Russia e la Russia ha già vinto ospitando artisti di talento da tutto il mondo: siete tutti nostri ospiti, arrivederci alla prossima, miei cari!».
Cantante americana bloccata
Altro colpo di scena l’assenza della cantante Vassy che avrebbe dovuto rappresentare gli Stati Uniti. «Per ragioni indipendenti dagli organizzatori e dalla delegazione degli Stati Uniti, causate da una pressione politica senza precedenti da parte del governo australiano, la cantante Vassy (è cittadina sia statunitense che australiana, ndr) non potrà esibirsi nello spettacolo finale del concorso», hanno fatto sapere gli organizzatori.
Sanremo dell’Altro mondo
Gli Stati Uniti sono stati comunque considerati ‘partecipanti’ e sono rimasti nella giuria. Al via artisti di 23 Paesi, dal Kirghizistan (classificatosi secondo) al Qatar (terzo), dall’Arabia Saudita (dove dovrebbe tenersi l’edizione del 2026) ai Paesi del Sudamerica (Venezuela, Colombia, Brasile) ma anche Cuba, Madagascar, Sud Africa, Etiopia, India e l’immancabile Cina.
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