Le Marche : disastri annunciati

Riflessioni di Gianni G.

Dunque ancora elezioni che servono a confermare solo che NON C’E’ via di uscita dalla situazione politica attuale almeno non a livello istituzionale.

Vince il centrodestra con circa 8 punti di scarto rispetto al centrosinistra che pure presentava un blasonato europarlamentare del PD sostenuto dal “Campo Largo” di convergenza.

Ognuno può leggere i programmi presentati dove di tutto e di più reciprocamente si pestavano i piedi per dire cose simili, solo variava la premessa di chi li avrebbe decisi!

Dai primi commenti dei tg nazionali Conte del M5S “pare deluso” dall’idea di questa confluenza che non convince ormai da tempo.

Caro Conte è da mò che non ne azzecchi e vai a rimorchio del liberismo del PD, aiutato da AVS- Sinistra. Sei passato da portavoce dei movimenti sociali, ad abbassa la voce che c’è già chi parla per conto mio. Il 5% di un partito che era arrivato quasi al 40%

Questa arca di Noè messa in piedi che in un territorio, le Marche, con poche strutture industriali, turistiche, con la campagna ed i bei parchi malamente gestiti, ha cercato di colorare con la bandiera palestinese l’ambiente, quindi parlando all’ideologia, non alle varie realtà territoriali con percorsi pragmatici di cambiamento alternativo.

Questa classe politica deve andare a casa e per me è capibile chi non è andato a votare, quasi il 50%, mentre l’altro 50% si è fatto abbindolare dalle parole senza fatti.

La triade Fd’I, Lega, FI governa a occhi chiusi con un rappresentativo 26%.

Ormai le amministrazioni comunali, regionali e provinciali tenuti per le “palle ” dal governo centrale che continua a tagliare fondi, anzi a chiedere tributi maggiorati in più con piccoli stratagemmi (vedi esenzioni tiket sanitari), a tenere fermi progetti per mancanza di risorse e soprattutto senza rivelare quale futuro aspetta ai marchigiani concretamente.

Nessuno ha presentato vere alternative praticabili e soprattutto rese credibili da personaggi pubblici che nel tempo abbiano dato indicazioni di capacità e apertura.

Matteo Ricci candidato di questo CSX è stato immischiato “casualmente” proprio adesso, prima delle elezioni, in affari poco chiari come ex sindaco

So bene che nulla cambierà in quella coalizione, poichè nessuno va fino in fondo veramente prendendo serie contromisure di organizzazione e autocritica politica.

Il PD che la Schleyn mantiene in piedi, fra Brigata Israeliana di “sinistra” e liberisti in lista d’attesa per grandi aziende di sviluppo per riarmo, variamente coniugate ormai irriformabile, ma con molti mezzi, relazioni, centri studi, fondazioni, cooperative e con legami stretti nei media può solo ripetere a pappagallo cose di sinistra che assomigliano molto a quelle di destra. Il tentativo di riformare o migliorare questo capitalismo finanziario è fallimentare sia in pratica, sia nel suo disegno simmetrico di cavalcare la finanza e le istituzioni. Questo perchè la quantità enorme ed in parte nascosta delle risorse mondiali di valute fantasiose ha ormai preso il posto della politica e trascina nei suoi progetti globali, europei e nazionali ogni centro istituzionale utile solo a certificare cosa i ricchi invisibili hanno preparato per i poveri.

Questa lobby politica dipendente dal capitalismo finanziario, va certamente distinta da quelli che ancora la votano, ma non ha alternative dentro questa politica senza qualità.

Troppi assist dall’assenso o astensione al voto in EU, alla fedeltà alla Nato ed alla EU dell’energia fossile, al colossale riarmo (non per inviare armi altrove, ma per rafforzare l’esercito italiano) di riconversione produttiva, per le grandi opere inutili senza senso sui territori, bramati congiuntmente da im-prenditori ed ecomafie

Ma in questo mondo di sostanziale assenso al liberismo nazionale e globale si è rotto proprio con la carneficina degli israeliani a Gaza e non solo, un limite impossibile da valicare dentro la coscienza dei cittadini, silenti, ma non addormentati.

Lo scoppio delle iniziative per aiuti umanitari a Gaza , il blocco dei porti, i boicottaggi dei prodotti israeliani, le contestazioni e occupazioni alle università ovunque sono la natura ancora umana di una buona parte di quelli che non votano più assieme ad una quota che per ingenuità, ancora lo fanno.

Abbiamo rotto l’argine con la Flottiglia che i media si affannano a deprezzare e denigrare come pazzi avventuristi.

Nelle Marche ha vinto Meloni …nelle istituzioni regionali, ma la partita è aperta poichè la crisi evidente del consenso generale a questo modo di procedere politico fa acqua e sta allagando anche le montagne…

1 Comment

  1. Non conosco bene le Marche quindi faccio una considerazione generale. Prima di tutto nelle elezioni locali bisogna parlare dei problemi locali, alla gente prima di tutto interessa il proprio territorio, poi eventualmente il resto. Il PD ha un grosso difetto, arriva alle elezioni locali come se fosse catapultato lì improvvisamente invece di costruire un consenso con il lavoro costante ed un candidato certo che batta il territorio. Non si può arrivare alle elezioni con un candidato calato dall’alto. In quanto al M5S localmente non è mai stato forte, avrebbe potuto esserlo se non avesse fatto fuori Pizzarotti e coloro che è riuscito a far vincere nelle elezioni locali. Si è castrato da solo, inoltre adesso non c’è più la spinta innovativa dei primi tempi e Conte non riesce a strappare consensi perché è sempre uguale, ormai anche lui dice sempre le stesse cose oltre a non essere chiaro riguardo alla Russia con Di Battista che è in odor di spia, o comunque, simpatizzante di Putin anche se ormai non è più pentastellato.

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