La capitale inaspettata del nuovo design europeo
Dal blog https://www.ad-italia.it/
di Alberto Piernas Medina 28 ottobre 2025
Oricon 2, il nuovo progetto di OODA in collaborazione con Eduardo Souto de Moura, sorge sul viale Dritan Hoxha come porta urbana che collega generazioni e stili architettonici nel cuore di Tirana.OODA
Tirana, la capitale albanese, sta triplicando i suoi grattacieli con l’intenzione di guidare la città verso un futuro promettente.
Tirana, la capitale inaspettata del nuovo design europeo.
Ricordate il boom di Dubai all’inizio del XXI secolo? La sontuosa (e controversa) costruzione di The Palm, il glorioso Burj Al Arab e la riconversione futuristica di un ex villaggio di pescatori di perle in una città che sfidava i limiti della realtà. Ebbene, qualcosa di simile sta accadendo in questi giorni a Tirana, la capitale albanese, il cui centro storico punta verso il cielo grazie a una massiccia costruzione di grattacieli ed edifici.
Per molti, il segno di questa evoluzione risponde a un governo dichiaratamente appassionato di architettura e arte, da cui l’intenzione di attirare nel suo nuovo hub studi e architetti. Molti, però ci vanno ancora con i piedi di piombo, soprattutto quando si parla del Paese con il quarto PIL più basso d’Europa. Benvenuti nel futuro verticale dell’Europa orientale.
Tirana, una città unica, ambita da culture diverse che hanno lasciato il segno

Tirana è sempre stata una città unica, ambita da diverse culture che hanno lasciato la loro impronta in molti modi, compresa l’architettura: dalle costruzioni illiriche del V secolo d.C. sopravvissute nella parte vecchia della città, alle influenze del periodo ottomano fino all’inizio del XX secolo e, naturalmente, ai 45 anni di influenza da parte dell’Unione Sovietica.
VIDEODentro Semienterrada, la casa semi-interrata immersa nel verde a nord di Barcellona
Il primo accenno di allontanamento di Tirana dall’estetica sovietica si è manifestato già all’inizio degli anni ’90, quando Edi Rama, uno sgargiante artista contemporaneo, è diventato sindaco della città e ha deciso di dipingere gli edifici con colori vivaci. Era il suo modo di guidare Tirana verso una nuova era, la cui ambizione è cresciuta solo negli ultimi anni.
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Dopo aver lanciato un bando internazionale per progetti di sviluppo urbano attraverso spazi verdi, viali e trasporti pubblici al passo con i tempi, Tirana è diventata un hub architettonico per importanti studi internazionali come 51n4e, Archea, BIG, Zaha Hadid, MVRDV, Grimshaw, DAR, Bjarne Ingels, Massimiliano Fuksas, Bofill e Alejandro Aravena, tra i tanti.

Il risultato è un boom che attualmente si traduce nella costruzione di un grattacielo di 300 metri di altezza, sei edifici di oltre 200 metri e altri 21 di oltre 100. Inoltre, negli ultimi cinque anni a Tirana sono state inaugurate altre quattro torri, tra cui la già iconica Downtown One, dello studio olandese MVRDV.
Per non parlare della riprogettazione di Piazza Skanderbeg da parte dello studio 51n4e di Bruxelles, con l’obiettivo di portare la natura nel centro della città.
Il cambiamento architettonico di Tirana trasforma oggi un centro che è diventato il principale alleato del non ufficiale piano Tirana 2030 di cui tutti parlano. Infatti, centinaia di giovani famiglie hanno già iniziato a migrare dai tipici edifici sovietici verso nuovi complessi come Magnet, un complesso residenziale a forma di mezzaluna progettato dallo studio tedesco Libeskind.
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Allo stesso tempo, proliferano anche progetti culturali come i musei Bunk’Art, Bunk’Art 2 e House of Leaves, il padiglione dell’architetto giapponese Sou Fujimoto di fronte alla National Gallery o il Teatro Nazionale progettato dallo studio BIG di Copenhagen. L’obiettivo sembra chiaro: attirare il resto delle regioni in un centro futuristico come lettera di presentazione al mondo. Tuttavia, c’è un “ma”: come può una città con mezzo milione di abitanti e con il quarto PIL più basso d’Europa permettersi questo rilancio?
Molti sembrano preoccupati per uno slancio che necessita ancora di finanziamenti per diventare realtà. Secondo gli esperti, lo status di Tirana come luogo più gettonato per il riciclaggio di denaro da parte del crimine internazionale potrebbe essere una delle chiavi di volta. Inoltre, Tirana è stata inserita nella lista grigia della Financial Action Task Force (FAFT), un organo di controllo globale contro il riciclaggio di denaro, che sottolinea la debolezza del settore immobiliare della città.
A sua volta, l’Ufficio albanese della Direzione Generale per la Prevenzione del Riciclaggio di Denaro ha rilevato “considerevoli investimenti immobiliari con fonte di finanziamento sconosciuta”, che ha classificato come “sospetti”. Mentre si punta il dito su più fronti, i prezzi degli immobili aumentano del 6%, in contrasto con la contrazione dell’economia del Paese dall’epoca della pandemia.
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Infine, ci si interroga sull’importanza del patrimonio culturale nel fare spazio a questa “nuova città”. Dopo aver demolito il vecchio Teatro Nazionale, il governo si è giustificato sostenendo che il monumento non era mai stato inserito nell’elenco dei beni culturali protetti. Un primo segnale d’allarme che ha portato il comitato direttivo della ONG di architettura Europa Nostra a sostenere l’importanza di proteggere il patrimonio di Tirana.
Ma questo non sembra bastare a contenere il cambiamento: gli edifici in centro triplicano, la natura vuole entrare e un altro studio si trasferisce. Solo il tempo ci dirà se le intenzioni di Tirana corrispondono alla sua realtà.
I nuovi progetti di Tirana

Downtown One, di MVRDV

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MVRDV ha iniziato la costruzione di Downtown One, una torre ad uso misto di 140 metri di altezza a Tirana che diventerà l’edificio più alto dell’Albania. L’elemento più sorprendente della torre di 37 piani è il suo rilievo a sbalzo per abitazioni e uffici, che forma una “mappa”pixelata dell’Albania con ogni volume che rappresenta una città o un paese. L’edificio diventa così un’icona nel cuore di Tirana, opera dello sviluppatore Kastrati Construction, la cui costruzione è prevista entro la fine di quest’anno. Senza dubbio uno degli edifici più ambiziosi del futuro di Tirana.
InterContinental Hotel Tirana, di Atelier 4

L’InterContinental Hotel Tirana è un albergo situato all’angolo tra la centralissima piazza Skanderbeg e il viale Zogu I. Inaugurato all’inizio di quest’anno e progettato dallo studio Atelier 4, questo emblema della ricchezza turistica della capitale albanese misura 133,5 metri e presenta 33 piani. Il proprietario dell’edificio è il gruppo IHG Hotels & Resorts.
Puzzle Tirana di Network of Architecture (NOA) e Atelier4
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Anche se ancora in fase di progettazione preliminare, uno dei grandi punti di riferimento previsti per la città albanese è Puzzle Tirana. Questa torre progettata dagli studi Network of Architecture (NOA) e Atelier 4 sarà alta 71 metri e conterà fino a 32.700 metri quadrati di spazi commerciali, appartamenti, attici e un hotel. Una fantasia di blocchi di case che si sovrappongono l’uno sull’altro attraverso volumi che evocano “l’archetipo della casa del villaggio albanese con il tetto a capanna”. Non resta che attendere il risultato.
Pylli Vertikal, di Stefano Boeri Architetti

Completato nel 2024, il cosiddetto Bosco Verticale (in albanese: Pylli Vertikal) è un edificio a uso misto che raggiunge un’altezza totale di 75 metri per 21 piani. Stefano Boeri Architetti, già famoso per le sue foreste verticali a Milano e Shanghai, è lo studio dietro questo edificio che incarna il concetto di forestazione urbana progressiva come parte del Master Plan 2030 di Tirana per aumentare le superfici verdi nel centro della città con più di 145 alberi sulle sue facciate.
Piramide di Tirana, di MVRDV

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Il giovane studio MVRDV ha completato nel 2023 la sontuosa Piramide di Tirana, originariamente costruita come museo dedicato al dittatore comunista Enver Hoxha e trasformata in centro culturale. Il team ha riutilizzato la struttura originale in cemento per trasformarla in una scultura aperta all’interno di un nuovo parco che ospita una serie di scatole colorate che a loro volta ospitano caffè, studi, laboratori, uffici di start-up, incubatori, festival e aule dove i giovani albanesi possono imparare gratuitamente una serie di materie legate alla tecnologia.
Torre multifunzionale, di Chybik + Kristof

Il progetto vincitore del concorso di architettura per il polo culturale di Tirana nel 2023 è la Torre multifunzionale di Chybik + Kristof, alta 97 metri. La costruzione, concepita come connettore visivo di tutti gli edifici del polo culturale, disegna un nuovo angolo in una futura piazza, interconnettendo i principali spazi pubblici. La facciata a cascata crea a sua volta terrazze verdi sul tetto per diversi appartamenti di ogni piano, dotate di logge ombreggianti passive.
New Boulevard Tower, di Chybik + Kristof

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Un altro dei progetti paralleli dello studio, la cui costruzione è iniziata all’inizio del 2025, è la New Boulevard Tower, con una finalità molto più residenziale e una facciata con texture e pigmenti più strettamente legati al contesto locale. Inoltre, l’edificio includerà balconi avvolgenti che massimizzeranno la vista sullo skyline e costituiranno un filo conduttore tra gli spazi pubblici e le aree verdi del centro.
Lake Views, di JA Joubert Architecture

Lo studio olandese JA Joubert Architecture ha completato un complesso di torri ondulate a uso misto situate accanto al Park Lake di Tirana. Il Lake Views, di 135.000 metri quadrati e con un massimo di 1.150 abitazioni, evoca una forma ondulata progettata per “inclinarsi e ripiegarsi sul terreno” per evitare l’uso di blocchi ripetitivi. Per catturare la luce naturale e offrire una vista panoramica sul paesaggio circostante, le torri a uso misto sono circondate da terrazze-giardino a cascata progettate per imitare le montagne vicine.
Rruga Adem Jashari, di Valerio Olgiati

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Il complesso Rruga Adem Jashari è costituito da tre torri di colore rosso di 150, 192 e 266 metri, più una piramide bianca a gradoni. L’edificio si trova tra il centro e un parco alla periferia della città e utilizza cemento pigmentato circondato da vegetazione. Il concetto architettonico si basa su una disposizione ordinata di blocchi impilati ed è stato concepito dallo studio svizzero Valerio Olgiati, che ha utilizzato i colori della terra per simboleggiare la crescita dell’edificio dal suolo verso un cielo di Tirana che tutti vogliono toccare.
Festival City, di Archi-Tectonics

Archi-Tectonics presenta anche Festival City, un masterplan a uso misto di 180.000 metri quadrati che reimmagina la crescita urbana combinando densità, ecologia e vita comunitaria nel quartiere residenziale di Laprakë. Un progetto che ripensa il classico blocco urbano intrecciando spazi residenziali, commerciali e pubblici in un ecosistema di aree costruite e aperte. All’interno, il piano dà priorità alle infrastrutture verdi come cuore pulsante della qualità della vita urbana.
Articolo originale pubblicato su AD Spagna, adattato da Paola Corazza