Italia delle 3 F: botti pericolosi ma tollerati

Dal blog https://www.labottegadelbarbieri.org/

Redazione di Vito Totire (*)

BOTTI E FUOCHI ARTIFICIALI: IMPLEMENTIAMO LE AZIONI DI CONTRASTO E DI PREVENZIONE: basta con la pratica delle tre F (Feste, farina e forca)

Come è noto uno dei princìpi della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO (nata a Modena il 26 maggio 2022) è: arrivare il giorno prima piuttosto che il giorno dopo con lapidi, corone di fiori e lacrime…

Non abbiamo certo la esclusiva di questo slogan; leggiamo infatti che il SUVA svizzero, un ente pubblico che si occupa di prevenzione della malattie professionali ha “messo le mani avanti” ricordando che in Svizzera nel 2024 ci sono state 400 persone colpite da ferite e ustioni causate da “botti”. Suva sottolinea tuttavia che la dimensione del fenomeno è stata «adeguatamente registrata per gli adulti e che manchino invece dati attendibili per bambini e minori». Il monito del SUVA è chiaro: cercare, quanto meno, nel 2025 di ridurre l’impatto sanitario.

Non è che le istituzioni pubbliche italiane tendano a tacere del tutto ma i pochi messaggi sul tema sono sempre labili, contradittori, inefficaci. Visti anche i risultati dei nostri appelli negli anni precedenti possiamo anche evitare di riusare temini roboanti. Le proposte (vox clamans in deserto?) sono le solite e finché avremo voce e mezzi per farlo, ci corre l’obbligo di insistere :

• Circa la “merce” (botti, fuochi artificiali e affini) la proposta più ergonomica è semplice: divieto di produzione e commercializzazione. Si è appena concluso il processo di primo grado per la strage di Ercolano che ha ucciso tre giovanissimi operai “in nero” in un deposito saltato in aria ; è cinico e irresponsabile affermare che sarà possibile «l’uso sicuro dei botti» (una idea che riecheggia sinistramente quella del cosiddetto uso sicuro dell’amianto, imposta ad un ceto politico colluso col potere economico).

• Il comparto fuochi artificiali è il più mortifero di tutti, tenuto conto del rapporto tra numero di addetti e frequenza degli eventi mortali che ovviamente non riguardano solo gli operai ma anche cittadini che hanno la ventura di trovarsi in certi momenti in certe discoteche o locali come è successo in altrettante stragi dal Brasile alla Macedonia.

• La distinzione fra botti legali e illegali è semplicemente assurda: certo i livelli di rischio sono differenti ma sono tutti inquinanti e comunque potenzialmente mortiferi; VANNO MESSI AL BANDO TUTTI

• PERCHE’ LE ISTITUZIONI “NON CE LA FANNO” DA SOLE AD ADOTTARE UNA POLITICA DI PREVENZIONE ? :

  1. le istituzioni propongono una assurda distinzione tra botti legali e illegali, inventando una linea di confine che non esiste
  2. per i botti cosiddetti legali affermano una prassi per cui sono illegali anche quelli ufficialmente legali ma non autorizzati; dunque i fuochi per (l’ignaro san Petronio di Bologna) ce li dobbiamo beccare ma quelli dei familiari del detenuto che li sparano fuori dal carcere di Turi (è accaduto qualche settimana fa) per festeggiare il compleanno del loro congiunto, sono “illegali”
  3. la Chiesa a proposito dei fuochi artificiali per i santi “non ne vuole sapere” di prendere una posizione critica , come si è visto per san Petronio il 4 ottobre a Bologna, per sant’Apollinare a Ravenna questa estate e per quasi tutti i santi del calendario…nonostante le note e recenti encicliche papali: parole al vento ?
  4. non solo le istituzioni usano e legittimano i fuochi artificiali ma lo fanno anche in pompa magna come accadrà, se non glielo impediamo, nel comune di Ferrara con il penoso e inquinante «incendio del castello» previsto per il 31 dicembre 2025 ;
  5. Guardia di finanza e altri organi ispettivi indagano, sequestrano, cercano di contrastare il mercato illegale; purtroppo però queste doverose azioni includono un doppio messaggio “questi sono pericolosi, gli altri sono salubri” ; comunque per quelli ufficialmente illegali le cronache, già riferiscono di sequestri di varie tonnellate (Crotone, Napoli, Como, Cittadella) ; sono stati sequestrati anche botti “legali” perché stoccati in condizioni a rischio e questo conferma che il confine tra gli uni e gli altri, è artificioso.

• Un discorso va riservato ai sindaci e al ceto politico :

  1. alcuni parlamentari (pare che si dichiarino di “sinistra” o addirittura “verdi”) hanno presentato una proposta di legge per vietare i botti per un certo arco di ore nell’anno! Siamo alla frutta: ecologisti a ore non sfiorati dal dubbio;
  2. i sindaci : una manciata di ordinanze di blandi divieti d’uso pongono una esigenza; se non si ha la chiarezza e la determinazione di fare la proposta adeguata almeno che l’ANCI definisca una linea guida omogena per una seria e capillare azione di contrasto in tutto il territorio nazionale : in questo caso pur non raggiungendo l’effetto ideale almeno si avrebbe una politica concreta di riduzione del danno (se adottiamo, per fare un esempio, i dati del SUVA: ridurre da 10 a 1 feriti e ustionati).

• Comunque visto che rifuggiamo massimalismo e qualunquismo: qualche sindaco (per esempio uno in provincia di Reggio Emilia) consapevole del suo ruolo di autorità sanitaria locale , ha emanato ordinanze ampie e perfettamente motivate (anche in relazione alla produzione di polveri sottili); sempre nella ottica della riduzione del danno, nonostante sia preferibile affrontare la questione alla fonte, queste ordinanze dovrebbero essere prese ad esempio ma vanno inserite in un contesto coerente; per esempio la ordinanza, secondo consuetudine, del comune di San Lazzaro di Savena è più ampia di altre (per arco temporale del divieto) ma non è accettabile che lì si vendano e acquistino botti da sparare poi nei comuni limitrofi …

• Stiamo assistendo ad una pubblicità alquanto invasiva; non solo cartelloni enormi nelle strade ma addirittura pubblicità attaccata agli autobus di TPER a Bologna: TPER è MESSA COSI’ MALE DA DOVERE ACCETTARE SOLDI PER SIMILE PUBBLICITA’ REGRESSO? Al sindaco va bene ? Pensiamo che magari non vada bene a qualcuno dei sindacati dei lavoratori di TPER

• Il sindaco metropolitano di Bologna oltre a evitare combustioni all’aria aperta (la penosa vicenda del rogo per il «vecchione» il 31 dicembre in piazza Maggiore) potrebbe adottare un’ampia ordinanza omogenea per tutto il territorio, onde evitare che i lanciatori di fuochi si spostino da un comune all’altro a seconda dei fantasiosi mini divieti influenzati dagli umori dei singoli sindaci.

In conclusione:

• Siamo consapevoli del fatto che a fronte degli scenari di guerra e di genocidio di popoli a cui assistiamo (con scarse possibilità di interferire) la questione fuochi artificiali possa apparire una quisquiglia.

• In verità esiste continuità materiale e logistica tra fuochi di “pace” e di guerra; a ogni modo non intendiamo parlare dei primi per tacere sui secondi.

• I fuochi artificiali sono interni a un comparto produttivo che genera inquinamento emorte e al cui apice c’è certamente la produzione e l’uso di materiale bellico ; la lotta per la loro messa al bando non è “separata” per compartimenti stagni

• Se l’obiettivo finale è mettere al bando tutte le merci nocive e mortifere – non riuscendo purtroppo a farlo in breve tempo – dobbiamo comunque puntare da subito alla riduzione del danno.

L’ invito più importante è dunque ai “consumatori”: non acquistare e non usare merci inquinanti e mortifere; contestuale l’invito ai cittadini non consumatori ma esposti loro malgrado: chiedendo al sindaco del proprio comune “cosa intende fare”

L’invito è rivolto ovviamente alle associazioni animaliste ed ecologiste come ai sindacati dei lavoratori (anche per incentivare la prevenzione di future ulteriori stragi).

L’anno scorso abbiamo raccolto qualche insulto ma se avessimo ricevuto solo encomi ci sarebbe sorto il dubbio di non aver “disturbato” nessuno.

Impegniamoci in tanti a raccogliere dati e riscontri di eventuali impatti ambientali e sanitari; per quelli sanitari acuti speriamo vivamente che in tutta Italia siano uguali a zero, per quelli ambientali l’impatto è inevitabile.

Invitiamo anche a scrivere al sindaco di Ferrara: signor sindaco, lei insiste a “incendiare” il castello?

(*) Vito Totire è portavoce della «Rete nazionale lavoro sicuro»

E basta botti!

🎆E basta botti: uno spettacolo per pochi, un pericolo per tutti.

Abbiamo depositato una proposta di legge nazionale per dire basta ai fuochi d’artificio, perché – come affermato dal TAR – le ordinanze comunali non sono sufficienti.

Ogni anno, i botti delle feste sono pericolosissimi per:

🐶 Animali
Cani, gatti e animali selvatici soffrono di panico, stress, fughe, ferimenti e, in alcuni casi, perfino infarti a causa dei botti.

👶 Persone
I rumori improvvisi mettono in grave difficoltà bambini, persone autistiche, anziani e soggetti con problemi respiratori o cardiaci.

🌫️ Ambiente
A Capodanno le polveri sottili possono superare i limiti di legge fino al +1900%, con metalli pesanti e sostanze tossiche che si disperdono nell’aria, nell’acqua e nel suolo.

🚑 Incidenti ogni anno
Centinaia di feriti, molti dei quali minorenni. Non esistono fuochi “sicuri”. Sostieni subito al nostra PDL, firma sul sito di Europa Verde.

Redazione

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