Leggere, viaggiare in infiniti mondi

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Fiorella Palomba 20 Maggio 2024

Per chi prende sul serio l’invito degli zapatisti a costruire insieme un mondo dove ci stiano molti mondi, la parola leggere resta essenziale, perché la lettura in fondo è prima di tutto un viaggio. L’etimologia, la storia affascinante e la relazione con la parola scrivere: alcune brevi riflessioni sul verbo leggere

La parola leggere ha una etimologia e una storia affascinante. E richiama la parola scrivere, con la quale va a braccetto. La parola leggere esprime inoltre modalità differenti di approccio, ma tutte egualmente interessanti, e rimanda anche ai supporti della lettura.

Terentius Neo e consorte – Museo Archeologico nazionale di Napoli

Ho lavorato molto su questa parola affascinante e propongo alcuni riferimenti individuati, naturalmente ce ne sono molti altri. 

Cominciamo dall’etimologia: “lat. lĕgĕre, propr. «raccogliere», affine al gr. λέγω” (Treccani). “Il verbo latino ‘lègere’ è magnificamente vasto: il suo significato va dal raccogliere allo scegliere passando per il “leggere” che conosciamo noi – che alla fine è un raccogliere dei segni. E il primo significato che si dà al termine “lettura” – piacevolmente scandito, e che per essere pronunciato richiede il suo tempo – è proprio l’atto del leggere. Ma non si può fare un passo senza che le cose si complichino, perché spesso il leggere non è un’acquisizione trasparente di informazioni, richiede un’interpretazione dei segni raccolti: dopotutto anche davanti agli ossicini segnati con rune, allo spartito e al crittogramma si compie una lettura, per quanto diversa da quella del contatore”

Ma come si leggeva anticamente? Un grande paleografo e storico della scrittura di fama internazionale come Armando Petrucci scrive:

Nel mondo classico greco-romano la lettura era un’attività di conoscenza e di apprendimento lenta, che si svolgeva prevalentemente a voce alta o a voce sussurrata, comunque compitando il testo, che era scritto (dal 1° secolo d.C., nel mondo romano) continuativamente, senza separazione delle parole fra loro. I prodotti scritti erano molti e diversi, da quelli esposti (iscrizioni e manifesti) ai documenti pubblici e privati, alle epistole, alle testimonianze domestiche e spontanee; ma lo strumento principale della lettura era il libro in forma di ”volume”, cioè di striscia papiracea arrotolata, lunga circa 2 m e 10 cm, alta circa 30 cm, col testo disposto su colonne affiancate con righe lunghe circa 36 lettere (la lunghezza media di un esametro). La lettura avveniva svolgendo lentamente il rotolo tenuto con due mani, in modo da lasciare visibili al lettore non più di due colonne insieme; tale tecnica rendeva evidentemente difficile tornare indietro o andare rapidamente avanti alla ricerca di un passo e contribuiva alla lentezza complessiva dell’operazione. Altre caratteristiche della lettura antica come pratica sociale erano le recitazioni pubbliche, intese come veri e propri spettacoli letterari, e le letture delegate, di solito affidate a schiavi alfabetizzati che leggevano per i propri padroni.

Ma quando è apparsa la scrittura? “Il più antico corpus di letteratura in cuneiforme fu scoperto ad Uruk (città mesopotamica dell’attuale Iraq, ndr); si tratta di circa 4.000 tavolette d’argilla risalenti al tardo IV millennio a.C. e il sistema in esse usato è detto proto-cuneiforme. Si ritiene che questo corpus abbracci una produzione lunga circa due secoli. (Wikipedia)

Si può leggere silenziosamente, si può leggere da soli e si può leggere in gruppo: molte librerie promuovono Circoli di lettura nei quali ci si scambia punti di vista. In talune situazioni, i lettori avanzano analisi critiche all’autore (ma non sempre sono ben accette).

Di certo la parola leggere richiama modi e mezzi differenti: il libro, il computer, l’iPad, la rete… Io amo il libro cartaceo per leggere saggi e romanzi, la rete e i supporti elettronici per ricerca e scrittura. Leggo molto, saggi e romanzi, quindi viaggio in infiniti mondi. La mia casa è una libreria con un numero spropositato di volumi. Inoltre, recensisco ciò che leggo e questo mi porta ad approfondire documentandomi. A dir la verità sono affascinata più dalla modalità di scrittura che dal racconto e mi sono accorta che ci sono autori molto attenti alla scrittura.  

E voi che rapporto avete con il leggere?


Fiorella Palomba, docente e formatrice

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