Centinaia di turbine alimentate da acqua potabile

Dal blog https://augustoanselmo.blogspot.com/

Augusto Anselmo

In Svizzera, le centrali idroelettriche alimentate da acqua potabile hanno una lunga tradizione. 

Già prima che esistesse una rete elettrica pubblica, gli albergatori engadinesi avevano installato turbine nelle condotte dell’acqua per offrire ai propri ospiti la luce elettrica. 

Da allora, questa semplice forma di produzione di elettricità ha trovato una diffusione sempre maggiore. 

Nel solo periodo successivo al 1990 sono state costruite in Svizzera circa 100 nuove centrali idroelettriche alimentate da acqua potabile, che producono complessivamente circa 60 milioni di kWh di energia elettrica sufficiente per circa 12’000 economie domestiche. 

Secondo un rilevamento dell’Ufficio federale dell’energia, continua a sussistere un potenziale non sfruttato del medesimo ordine di grandezza. 

Se tutte le possibilità di turbinaggio dell’acqua potabile considerate economiche fossero effettivamente sfruttate, si potrebbe fornire un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi della politica energetica e climatica svizzera.

Una chance per gli acquedotti

Molti acquedotti presentano un elevato consumo di energia elettrica. 

Una centrale idroelettrica propria consente di ridurre sia l’acquisto di elettricità che le spese per l’energia. 

L’elettricità prodotta con acqua potabile può inoltre essere venduta come energia ecologica. 

In tal modo si ottengono entrate supplementari. 

La produzione di energia elettrica a partire dall’acqua potabile offre quindi alle aziende di approvvigionamento idrico la possibilità di migliorare il risultato d’esercizio.

Le aziende elettriche sostengono l’attuazione

Il presupposto ideale per la costruzione e l’esercizio di una centrale idroelettrica ad acqua potabile è la collaborazione fra l’azienda che gestisce l’acquedotto e quella che garantisce l’approvvigionamento elettrico locale. 

Diversi modelli si sono dimostrati validi nella pratica. 

Particolarmente diffuso è il contratto di cessione di energia. 

In questo caso, l’azienda elettrica acquista l’energia elettrica ad un prezzo concordato e la commercializza per proprio conto. 

La retribuzione minima per l’immissione in rete di energia proveniente da fonti rinnovabili e da produttori indipendenti è fissata in una raccomandazione vincolante dell’Ufficio federale dell’energia (UFE). 

Essa ammonta a 15 centesimi al kWh (media annua). 

Altre soluzioni prevedono che l’azienda elettrica si assuma anche gli oneri relativi alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, oppure che l’azienda di approvvigionamento idrico commissioni la realizzazione dell’impianto a un contractor privato….

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.