La siccità non sarà passeggera: è la nostra tempesta perfetta

Dal blog https://www.strisciarossa.it/

25 Marzo 2023 |Di Roberto Della Seta

Tempesta perfetta”: significa un evento, un fenomeno dannoso che per una combinazione di circostanze concomitanti e tra loro indipendenti determina il massimo delle conseguenze negative possibili. È un’espressione coniata originariamente in meteorologia – “tempesta perfetta” è un uragano che colpisce un’area particolarmente vulnerabile – , ma che nel tempo ha generato abbondanti impieghi metaforici. Metaforico ma non troppo, visto che si parla comunque di acqua anche se di acqua che scarseggia, è l’uso del concetto per la siccità che imperversa in Italia.

Una questione sempre più urgente

siccità

In Italia, soprattutto nell’Italia settentrionale, da diversi anni piove e nevica poco. Questo produce danni sensibili all’agricoltura, al turismo, all’approvvigionamento idropotabile. Un recente studio del Joint Reserach Centre, organismo di ricerca promosso dalla Commissione europea, evidenzia che nell’ultimo inverno nella regione alpina “l’accumulo di neve è stato ben al di sotto della media ed è persino inferiore a quello dell’inverno 2021-2022” e che “questo porterà a una forte riduzione del contributo dello scioglimento delle nevi alle portate dei fiumi nella regione perialpina nella primavera e all’inizio dell’estate 2023”. Le Alpi italiane a fine febbraio 2023 avevano stoccato 2,9 gigametri cubi (miliardi di metri cubi) di acqua sotto forma di neve, rispetto a 4 gigametri cubi alla fine di febbraio 2022 e al valore mediano di 8,7 miliardi di metri cubi nel periodo 2011-21.

La riduzione ormai permanente delle precipitazioni sul territorio italiano è un fenomeno certamente collegato alla crisi climatica: è cioè uno dei risultati attesi del climate change, il processo globale di cambiamento climatico legato a cause antropiche e soprattutto alll’uso di combustibili fossili – carbone, petrolio, gas – che da due secoli fa crescere continuamente le concentrazioni di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra in atmosfera.

Le difficoltà dell’Italia

Dunque la siccità non è per l’Italia un problema passeggero, tanto più che il nostro Paese è collocato ai confini meridionali della zone temperata dell’emisfero nord, dunque in un’area dove i rischi di “tropicalizzazione” del clima sono più incombenti. E non si tratta, è bene sempre sottolinearlo, di una minaccia “per l’ambiente” in senso astratto, ma per noi umani prima di tutto: la crisi climatica alimenta l’inaridimento dei suoli, riduce la portata dei bacini idrici, innalza il livello dei mari, scioglie i ghiacciai…

siccita

Tutto questo – qui è la “tempesta perfetta” – in Italia si intreccia e si somma a una strutturale “malagestione” delle risorse idriche, che moltiplica il danno della siccità. I nostri acquedotti per insufficiente manutenzione perdono oltre un terzo di tutta l’acqua raccolta, 30 milioni di italiani vivono in luoghi (specialmente nel Sud) dove i depuratori delle acque reflue o non ci sono o sono inadeguati, è minima la quantità di acque meteoriche recuperate nelle città e delle acque reflue riciclate in agricoltura. Secondo una stima di Legambiente, la raccolta delle acque meteoriche nelle città e il riutilizzo di quelle reflue per l’agricoltura porterebbero al recupero di 22 miliardi di metri cubi di acqua all’anno: un volume pari a circa 3 volte la capacità contenuta nei 374 grandi invasi attualmente in esercizio.

Insomma, la siccità e le sue conseguenze sociali ed economiche potenzialmente catastrofiche si collocano esattamente all’incrocio tra due grandi questioni irrisolte: una globale, l’urgenza di fronteggiare la crisi climatica azzerando al più presto l’utilizzo di energie fossili, e una squisitamente italiana, che nasce da una cronica nostra incapacità di gestire con efficienza le risorse idriche di cui disponiamo.

Governo Meloni, la tempesta perfetta

governo meloni

Le due questioni richiederebbero risposte impegnate e tempestive da parte delle politiche pubbliche, e risposte tra loro coerenti: maggiori e migliori infrastrutture idriche adottando le più avanzate tecnologie disponibili, interventi per incentivare e promuovere il risparmio e il riuso dell’acqua da parte di famiglie e imprese sia agricole che industriali, impegno deciso perché l’Italia raggiunga il prima possibile il traguardo del 100% di energie rinnovabili liberandosi così dalla dipendenza dalle fonti fossili. Invece da una parte la destra al governo lancia l’allarme per la siccità incombente e affida il compito di fronteggiarlo all’ennesimo commissario ad acta − in questo caso il ministro Salvini −, dall’altra fa di tutto per boicottare le misure europee indispensabili per affrontare adeguatamente la crisi climatica, dall’accordo sulla messa al bando dal 2035 delle auto con motori a benzina o diesel alla direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici.

Ecco, a rendere davvero “perfetta” la tempesta-siccità si aggiunge il governo Meloni: il più antiecologico di sempre e uno dei più antiecologici d’Europa. Poco più di dieci anni fa, nel 2011, la maggioranza assoluta degli italiani maggiorenni si pronunciò in un referendum a favore del principio dell’acqua “bene comune”. Fino a oggi quel voto e l’idea che lo ispirava – prendersi cura dell’acqua significa prendersi cura della “casa comune” – sono rimasti lettera morta, mentre cresce sempre i più l’evidenza che l’acqua oltre a essere un bene comune è un bene sempre più “scarso” e dunque sempre più prezioso. Resta la speranza che questa evidenza riesca dove finora hanno fallito gli ammonimenti di scienziati ed ecologisti, convincendo i “decisori” ad agire contro cause e concause dell’attuale crisi idrica. O la tempesta diventerà ancora più perfetta.

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.