Lui

Dal blog https://bigliesparse.wordpress.com/

Sono tre giorni che mi sveglio guardando il mare, l’ho trovato incazzato stavolta.

Incazzato come se avesse subito troppi torti, violenze taciute, morti senza nome. Buttava rabbia da tutte le parti con la sua schiuma bianca e bavosa. Per farsi sentire urlava forte, si schiantava sugli scogli, arraggiato come non mai. Come chi trattiene tutto dentro e poi esplode, come a dire non te ne approfittare, non tirare la corda.

Era incazzato si’ e chissà per quale motivo. Tutti a guardalo, chi a dire fai bene, chi a dire basta. Tutti a chiedersi perché, a dire come mai. Che da lui ad aprile proprio non si direbbe, ha rovinato la festa, ha ridicolizzato il tempo, ha fottuto tutti.

Lui, che e’ da sempre meta, confine, sogno. Che dona calma e speranza, vita e redenzione. Lui che è anche culla di morte, oggetto di trattative, teatro di guerre. Lui che da anni accoglie tutto, il bene ed il male. E chissà come si ci sente ad essere sempre al centro, ad essere sempre ammirato, desiderato. Chissà come ci si sente a dover essere sempre pronto, sempre al top. Stavolta si é girato di spalle e con tutta l’arroganza di cui é capace ha detto no. Senza giri di parole ci ha ridato indietro tutto il suo sdegno. Lo sdegno per i roghi delle cattedrali, per i morti nelle chiese, per l’umanità che si spegne e non resta più niente.

Poi si è calmato. Una foschia leggera lo ha accarezzato alle prime luci dell’ alba come a rassicurarlo, a quietarlo dalla raggia ancora in corso. Splendeva limpido nel giro di qualche ora, pronto di nuovo a mostrarsi gentile, a far da sfondo a sorrisi ed abbracci, foto e ricordi. La sera ne accarezzavo la sabbia, la sentivo scendere tra le dita. Ed lì, con le luci delle case riflesse sulla riva, che capisci il senso di tutto. Mentre guardi un panorama che conosci e senti i rumori della città che ti appartiene ti appare chiara perfino tutta la tua esistenza. Perché se non é qui il senso di tutto, su questo letto di spiaggia che senti tua, allora non è da nessun’ altra parte. E non ha senso nessuna tempesta e nessun ordine.

Ti togli le scarpe e ci sprofondi i piedi, ti alzi le maniche della giacca e ci affondi le mani come a volerci entrare dentro, toccarne il fondo, sentirne le viscere. Che a breve te ne andrai ma questo mare ti restera’ dentro. E lo cercherai altri modi, lo rincorrerai nei fiumi, nei laghi, nelle copie sbiadite di quello che non sarà. Ma il pezzo originale resta qui, in questo triangolo di isola. Con Lui che l’abbraccia da tutte le parti, che la bagna, che la circonda, la protegge, che la rende perla e scrigno, la accarezza di amore, rabbia, mistero e follia.

Lui restera’ qui ad aspettare i tuoi inverni, rispetterà le distanze, le stagioni. Riderà delle avvenenti seduzioni, del fascino straniero, delle voglie strampalate, di una corsa in riva al lago. E all’ ennesimo giro di boa, quando sarai di nuovo qui, quando sarà di nuovo estate, con un solo sguardo da lontano ti ricorderà ciò che conta, quello che sempre resta, ciò che davvero sei.

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