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Sono giorni che si stringe
mi consuma come il fuoco, quando piange.
E gli chiedo ogni volta se gli basto, se so amarlo.
Lo tratteggio su una chat e non posso – fare – altro.
Lui non smette.
Disperato è il silenzio che promette.
Ecco adesso non lo dire… te ne prego.
Se gli dici vieni qui, lui stanotte schizza fuori come un getto
Ma non ha nessuna forza e nessun freno
con chi versa nel bicchiere la distanza
come gocce di veleno in una stanza.
Ora arriva un’altra notte mai eletta.
Sognerò il torace che riapre questa gabbia maledetta.
E lui vivo
Mentre corre
A perdifiato
Per tornare nel tuo petto.