Dall’associazione Amici del San Paolo di Savona
Cari amici e sostenitori,
proviamo a traguardare il dopo COVID19 e collaborare consapevoli per la ricostruzione.
Il Governo con il PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (IN ALLEGATO) vara una nuova Riforma sanitaria in di cui certamente si sentiva la necessità.
L’articolo della Milena Gabanelli, che invito a leggere, ne dettaglia, anche per la nostra regione, l’applicazione:http://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/recovery-fund-cambia-sanita-ecco-perche-medici-base-devono-diventare-dipendenti/423fadd2-bbcd-11eb-822f-b2d049d46202-va.shtml .
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si cala nel mondo sanitario su un tessuto assai malato, frutto delle manovre finanziarie e le scelte politiche degli ultimi trent’anni, che hanno indebolito e reso precario il Servizio sanitario nazionale, fra i primi al mondo, disegnato dalla legge di Riforma sanitaria L. 833/78.
La tragica vicenda covid19 ha disvelato alla popolazione le debolezze del servizio ospedaliero e territoriale e solo la generosità dei lavoratori ha permesso di reggere in parte l’urto del dramma.
L’assenza di una programmazione degli accessi alla facoltà di medicina e del numero di specialisti necessari per coprire il turnower del personale ,unito al decennale blocco degli organici, ha ormai creato una situazione insostenibile nella gestione degli Ospedali e del territorio.
La carenza di personale sui servizi territoriali e la mancata gestione della sanità con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta hanno riversato sulle poche forze degli ospedali la lotta contro la pandemia dando una mazzata alle esigue risorse umane che rimanevano (fenomeno descritto analogo in Inghilterra proprio in questi giorni) impedendo di far fronte alle usuali patologie.
La fotografia della situazione nella nostra provincia è data significativamente dai media :
A Cairo riapre il punto di primo intervento ( ppi )a 12 ore senza medici di ps perché non esistono e non esisteranno per anni.
La funzione viene passata al 118 e ai medici di guardia medica fin quando saranno disponibili.
Non riapre la fondamentale day surgery
Albenga spera nella riapertura del ppi in presenza un pronto soccorso vero a 10 km di autostrada con uscite immediate.
Anche lì mancano e mancheranno per anni i medici specializzati in ps.
A fatica i due pronto soccorso provinciali coprono i turni per far fronte alle urgenze/emergenze della popolazione residente e turistica.
Il centro trasfusionale dei due ospedali dal 1* luglio non ha più medici dipendenti per fare un turno di 24 ore /anno : grosso è l impegno della dirigenza ma con i tapulli non si può garantire nel tempo un servizio vitale……………….
Idem pediatri e ginecologi : i concorsi vanno deserti per i centri nascita,pediatrie e ginecologie nonchè servizi territoriali.
Idem anestesisti- rianimatori per terapie intensive , blocchi operatori e esami diagnostici che ne richiedono la presenza
Idem neurologi…
Idem chirurghi toracici e spinali
Idem traumatologi -ortopedici
Idem per altre specialita
Le due cardiologie stanno soffrendo per carenza di specialisti e da settembre potrebbe diventare precario garantire il servizio di emergenza….
E di specialisti non se ne trovano che vogliano venire a lavorare in riviera.
Le cattedre universitarie si tengono i medici specializzati che non sono invogliati a lavorare negli ospedali periferici
Inoltre suppliscono le carenze esistenti in Università’ ed ospedali genovesi
I medici specializzandi dallo scorso anno frequentano non solo San Martino, ma diversi ospedali liguri
Sfortunatamente i numeri sono bassi e consistenti i disagi che debbono affrontare ( treni, autostrade, affitti, ecc )
D’altra parte non possono essere autonomi e in presenza di carenze di personale strutturato non sempre possono essere adeguatamente seguiti.
Non c è’ tempo e il personale residuo è’ demotivato stanco.
Le liste d’attesa sono ormai imbarazzanti.
L’ articolo della Gabanelli, pubblicato sul corriere del 24 maggio 2021, disvela le ricadute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sulla Liguria fatte a tavolino.
Sarebbe interessante sapere la ricaduta sulle asl e sui distretti.
Sarebbe interessante sapere dove si pensa di trovare gli specialisti per gli ambulatori per le case di comunità.
Sarebbe interessante capire come si pensa di coprire le zone montane e disagiate con i medici di famiglia (anch’essi merce rara).
Solo dopo aver risposto a questi quesiti il legislatore regionale dovrebbe riscrivere il piano sociosanitario 2020-2023 decidendo cosa fare degli e negli ospedali , quali strutture lasciare aperte, compresi i finanziamenti per la costruzione di immobili in questo nuovo quadro e con quale personale si pensa di dotarli.
Questa nota informativa tende a raggiungere la consapevolezza delle difficoltà in cui si dibattono il personale e le amministrazioni per continuare a dare i servizi essenziali in attesa dell’ applicazione delle nuove norme.
Con i migliori saluti a Voi e alle vostre Famiglie verso la ripresa di una vita normale,
il Presidente
Giampiero Storti
COMITATO AMICI DEL SAN PAOLO
Consiglio direttivo:
Presidente: Giampiero Storti
Vicepresidente: Amnon Cohen
Segretario: Giovanni Battista Siccardi
Consiglieri: Paolo Bellotti, Luca Despini, Guglielmo Marchisio, Angelo Schirru, Gabriella Voersio
Soci fondatori:Giampiero Storti, Giuseppe Ratto, Giovanni Battista Siccardi, Guglielmo Marchisio, Luca Despini
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