Certo, addormentarsi.

Certo, addormentarsi.

Scacciare la luna

dalla finestra.

Mettere in contumacia

le zanzare.

Stabilire per i gatti

lo spazio notturno.

Zittire i malinconici

cani dei vicini.

Chiudere l’udito

a tutti i rumori

tranne a quello della pioggia.

Relegare tutti i pensieri

angosciosi nel posto

che gli spetta,

nel tempo passato

o futuro.

Sistemare i sentimenti

nei reconditi

meandri del cuore,

in astucci

chiusi a chiave fino all’alba.

Reprimere i dolori.

Controllare i desideri

e superare le offese.

Non comporre poesie.

Afferrare il filo di una storia

e inventare una favola.

Fungere da mamma a se stessi.

Essere la propria amata.

Coprire di baci

il cuore insoddisfatto.

Coprire con una coperta

le membra infreddolite.

Entrare

nell’enclave monastica

del buio e del silenzio.

Andare lontano.

In capo al mondo.

Al confine dei sogni e dei non sogni.

E magari

ancora più lontano.

(Kajetan Kovic)

Immagine: Dipinto di Alfredo Martinez Ponce

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