Questo scritto fatto da me il 22/7 subito dopo la crisi di governo con Draghi è certamente già vecchio, nell’impostazione, ma sulla tesi di fondo non mi pare ci siano novità, cioè alle elezioni con facile retorica contromano NON CAMBIERA’ nulla sul piano sociale. Quindi modificherò solo qualche frase!
Mentre sono all’estero, i commenti sulla crisi politica italiana, pur visti da lontano c’è davvero di che disperarsi. Le riflessioni, le spiegazioni sono alquanto imbarazzanti anche per una persona qualunque come me attenta politicamente.
Sembrava che la spallata al Draghi fosse opera del M5S, ma Conte ha fatto una mossa “furba “(prima appoggiava qualunque schifezza venisse da quel contesto) quanto inutile presentando i 9 punti per una agenda di governo in continuità. La domanda è: perché adesso che i transfughi se ne sono andati e non quando le forze erano nel pieno usando quel manifesto come elemento di confronto e dialogo? Fa male a dirlo per chi l’ha vissuto come me tempo ormai immemore, ma da oltre dieci anni i militanti non hanno attenzione, non è stato fatto un congresso, gli viene presentato un tema già sviluppato e loro dicono si o no. Si può immaginare qualcosa di più deviante e deprimente?
Inutile però la mossa del cavallo, perché è stato proprio Draghi con l’avvallo del Partito Unico che già prima aveva devitalizzato o bocciato provvedimenti come R di C, Superbonus e altre come salario minimo cassate già in sede ministeriale dal “sinistro” Orlando, ministro del Lavoro!. Il M5S ha governato per parecchi mesi fra imposizioni di fiducia e delirio politico accollandosi tutte le decisioni o per lo meno non opponendosi e ora è sfrondato dei “Dimaiani” in cerca di gloria personale che ancora oggi rivendicano l’agenda di Draghi come vangelo politico. Sti azzi….su 330 eletti ben 130-140 hanno cambiato casacca o si sono defilati.
Quindi ci ha pensato la dx di Salvini e Berlusconi a staccare la spina “ai migliori „e….. tutti giù per terra!
La difficoltà è così capire in un caos perché succedono questi fatti uno dopo l’altro compreso lo sbandamento di F.I. del Berlusca che pensa di convincere oggi con un milioni di alberi perché un milione di posti di lavoro di vecchia memoria… non ci sono. Mentre gente importante come la Gelmini, Brunetta, Carfagna, ecc, scappano dalle sue grinfie dopo aver ampiamente sfruttato le sue relazioni (alcuni erano ministri) e non si sa perché a meno di non credere alla “perdita dei valori”..
Il sistema finanziario internazionale, soprattutto quello filo-atlantico, Nato ed europeista sta procedendo per via politica ad una ristrutturazione globale Pare aver assegnato a Francia ed Italia (due potenze subito dietro la Germania in EU) il ruolo di instabilità politica o poca governabilità per avere marini di manovra . Questo senza premere su aspetti diretti di guerra (come con l’Ucraina assalita da Putin)militari e mezzi inviati a parte, ma che, attraverso il permanere di un potere istituzionale debole e inerte, non prende iniziative serie e lascia mano libera a privatizzazioni nella sanità, nei beni comuni, nell’energia, nell’ambiente, nelle riforme del lavoro e del welfare (ormai al lumicino) ecc.. La guerra come distrazione di massa per prendersi spazi istituzionali da parti di lobby e consorterie varie anche internazionali.
Pandemia e venti di guerra in Ucraina hanno cambiato e ancora continuano a modificare in senso negativo socialmente gli effetti non sempre evidenti di tutti i mercati, i trasporti, le produzioni di armi ed energia ancora fossile, l’agricoltura sostenibile e l’alimentazione in generale, le cure mediche e la prevenzione .
Il PNRR promosso da Conte e portato avanti da Draghi è al palo. Significa che diversi finanziamenti e prestiti EU non saranno probabilmente fatti nei tempi a cui erano subordinati e neppure le condizioni sine qua non a cui erano legati non saranno soddisfatte.
In Italia è bene ricordare ci sono circa 6 milioni di persone sulla soglia di povertà mentre circa 3,5 milioni hanno lavori precari e in nero. Degli oltre 17 milioni di cittadini che lavorano con posto fisso ben l’80% è a tempo DETERMINATO (dati CGIL)
Su 8.000 comuni circa esistenti circa 5.000 si barcamenano fra commissariamenti e default, mentre ne il referendum, ne il buon senso politico indicano di avere progetti di salvaguardia dei beni comuni come l’acqua, l’energia, la sanità, l’agricoltura e l’ambiente.
Detto questo siamo allo sbaraglio politico! I partiti presenti in parlamento non hanno problemi burocratici e potranno presentarsi alle elezioni del 25 settembre tranquillamente, gli altri a casa !
Ma per dire o fare cosa? Poiché negli anni nulla di progettato e condiviso con i cittadini è stato attuato e loro stessi (i partiti presenti)sono fra le cause della crisi globale nazionale dentro una crisi internazionale, quindi potranno essere il riferimento per la rinascita?
In questo periodo per chi non ha fette di salame sugli occhi qual’è la cosa evidente?
La formazione attraverso unità di intenti, di un partito unico da Letta a Renzi, a Calenda, a Berlusconi, a Salvini con l’appoggio esterno della Meloni con pochi distinguo sostanziali e per chi non se la racconta da furbetto del quartiere anche del M5S (certamente di DI maio e soci)che a parole era critico, ma ha accompagnato una delle stagioni peggiori della politica italiana nell’abisso attuale con una “responsabilità collaborativa incredibile” e lamentandosene pure, mentre ora cerca il riscatto.
Un M5S che è bene ricordare aveva la maggioranza relativa in parlamento con 330 parlamentari oggi oltre 60 hanno seguito Giggino il restauratore e circa 70-80 si sono spantegati fra vari partiti o nel gruppo misto, mentre una minoranza ha dato vita ad Alternativa.
Il loro guaio più grande è essere assolutamente sradicati nei territori e senza dialogo (se non con coltelli) con ogni movimento civile, senza un vero leader carismatico, ne strumenti organizzativi da offrire possibilità diverse istituzionali.
Oggi, che pure Letta il “ nuovo evangelista del campo largo” ha ristretto la cerchia escludendo proprio il M5S in cui alle ultime elezioni comunali ha fatto alleanze e creato giunte, sarà curioso capire chi è entrato nei comuni che fine farä ´, al primo intoppo lo fanno correre come minimo.
Conte in assenza di una struttura radicata e di riferimenti si rivolge a squalificati e vecchi attrezzi che la politica stessa ha già scartato (Santoro, Scanzi, il Dibba, ecc) e ancora non se ne parla di un convegno fatto in modo anche vario fra regioni, province e poi nazionale per farne uscire una linea netta decisa dopo confronto, non come risultato di domandine da lascia o raddoppia.. Il caos giornaliero del M5S ampliato ovvio dai media, indica la poca consistenza di capacità di autonomia, di riflessione critica e di scatto d’orgoglio dei rimasti
Quindi dal mio personale punto di vista per le prossime elezioni non vedo nessun cambiamento reale se non un allargamento dei NON VOTANTI. Se non è stata costruita una opposizione al potere e tutti si sentivano responsabili a mantenere invariata la situazione, difficile prevedere una fiammata pre-elettorale, soprattutto ormai le stesse fila dei rimasugli di una politica schifosa per ipocrisia e inefficienza volontaria (Vedi superbonus) dovrebbero essere quelli che rimesciando le carte e cambiando il cartaio ritornano a mettere a posto quanto sfasciato da decenni?
Gruppi infinitesimali (elettoralmente di SX) cercano a due mesi una forma di aggregazione con “Cetto la Qualunque”, in un paradosso promosso solo dalla paura di stare fuori dei giochi, ma a due mesi dalle elezioni, prima erano a Judo…
Fratoianni e la Bonino con Letta e Calenda saranno i nuovi condottieri dell’armata brancaleone che vuol vincere contro il cdx usando i loro stessi argomenti? Peggio dell’originale!
Pesante il fiato sul collo attraverso i media dell’atlantismo e della Nato, senza prigionieri in un crescendo militaresco e di dipendenza dalle fossili che ha azzerato ogni discussione sul cambio climatico e ciò che ne segue.
Tuttavia, una OPPOSIZIONE c’è ed è anche di buona qualità culturale, di profonda analisi, ma le reti esistenti sono diffuse e senza vero dialogo, pur avendo obiettivi comuni, poco “massa critica” e spesso persi a valutare come e chi votare anche “turandosi il naso”, mentre l’azione di piazza o comunque la politica attiva è supportata forse solo da minoranze sindacali e da gruppi residuali in categorie. Mentre nessun aiuto può avvenire dai sindacati confederali, impotenti e succubi della stessa politica dei partiti cui sono legati in attesa di ordini da Letta e soci.
Chi è oggi in parlamento e si rende conto dello stato delle cose presenti dovrebbe a mio avviso, con umiltà, scendere in mezzo alla gente e sui territori aiutare la ricostruzione prima unificando punti di comune interesse e poi agendo organizzativamente. Se nascerà una vera alternativa radicata fra la gente nel percorso si vedranno regole, statuti e programmi.
Chi cerca alleanze fra partiti esistenti ripropone storie già viste e perdenti a priori.
Qui non si tratta di strappare piccole concessioni sindacali (che pur è ancora utile fare) ad un modello di capitalismo finanziario parassitario aggressivo e violento, ma di cambiare completamente la visione del mondo sociale dove collocarsi. Se il sistema globale si attrezza e muta pelle diventando cattivo le parole non bastano I metodi fin qui usati poco utili a cominciare nei territori da incontri e ancora parole, con l’atteggiamento di chi vuole davvero confrontarsi ed ascoltare ragioni diverse dalle sue per trovare rimedi e soluzioni comuni. Non so se sarà possibile purtroppo, ma non vedo alternative!
Fuori da ogni alleanza NATO, dalle produzioni di armi e di morte, da ogni guerra e militarismo, per una autonomia e indipendenza eco-sostenibile dell’energia, per una società della cura che metta al centro la salute dell’uomo in senso largo ambientale, economico, una società dove si lavori per vivere e non il contrario, dove le risorse immense esistenti e la tecnologia moderna aiutino progresso sociale senza confini, né differenze di religione, etnie, ecc
Non si può combattere la globalizzazione, se non si costruisce un percorso di autonomia nazionale e solo dopo più larga. La politica istituzionale ha fallito, ecco una buona opportunità a cominciare dalla critica feroce al presente, per cambiare passo.
Gianni Gatti 22/07/2022 revisione il 01/08/2022