Dalla pg FB di Giustiniano Rossi
In Germania, come altrove, chiesa e militari si frequentano assiduamente. Giovedi’ ne fornisce una prova la “messa internazionale per i soldati” celebrata nella cattedrale di Colonia dal cardinale Woelki. “Beati gli operatori di pace” dice il cardinale – nella cui diocesi, fra il 1975 e il 2018, le vittime minori di preti pedofili sono almeno 314 – citando il Vangelo secondo Matteo. “Soldati e soldatesse si preoccupano in modo singolare della pace nel mondo”, continua. Nessun soldato vuole la guerra, che è “tuttavia necessaria per creare, difendendosi, le condizioni per la pace”. Se si arrivasse ad una guerra, i parenti dei militari sarebbero i primi a “sperimentarne le conseguenze”.
La guerra toccherebbe “in modo drammatico” proprio la vita dei soldati. A che scopo? Naturalmente “per la pace, per la libertà della nostra nazione, per un’Europa libera, per un mondo giusto, sicuro, in condizioni degne”. Woelki procede, sicuro come un sonnambulo, lungo i sentieri del pensiero dominante, senza neppure accennare alle vittime civili. Il prelato condanna coscienziosamente la “terribile e detestabile guerra d’aggressione della Russia” all’Ukraina.
“Nel momento in cui il fanatico – non importa di quale religione – compiace i potenti, diventa un prete”, scrive nel 1918 Tucholsky in una lettera. Giovedi’ Woelki ne fornisce un brillante esempio.
“Ingiustizia sociale, ingiustizie di ogni genere, povertà, catastrofi, lotta per le risorse. Tutto questo causa disordine e, alla fine, guerre”. Funziona. Come se, per Woelki, le “cause della guerra” fossero cadute dal cielo e non, piuttosto, il risultato della politica che la Bundeswehr ed i suoi alleati tentano di imporre in ogni angolo del mondo. Woelki avrebbe potuto avere migliori informazioni se solo avesse ascoltato il piccolo gruppo di manifestanti davanti alla cattedrale. Secondo il “Kölner Stadtanzeiger”, erano in 20 ad aver risposto al un appello del Forum per la pace di Colonia.
“Chi benedice i soldati scarica la loro coscienza” scandiscono. Criticano anche i “100 miliardi di euro di debiti contratti per il riarmo”, di cui approfittano “specialmente i fabbricanti di armi”, mentre i poveri sono vittime di una “fredda espropriazione”. Di fronte alla “guerra per procura fra la NATO e la Federazione russa”, il “Forum per la pace di Colonia” chiede un “armistizio immediato, il blocco della fornitura di armi di qualunque tipo e l’avvio di negoziati per un sistema di sicurezza comune in Europa.”
Alla messa hanno partecipato centinaia di soldati di numerosi paesi. Quanti? La Chiesa non si pronuncia…
Giustiniano
21 gennaio 2023
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