Considerazioni umane come semplici canzonette?

Dalla pg FB di Gianni Gatti

Mentre allibito leggo “notizie dal mondo” e dall’Italia, scappano pensieri obbligati:

– il massimo esito politico cui aspiro è oggettivamente la condivisione con persone pensanti che ovviamente non è accordo con me su idee e proposte, ma semplicemente sono disponibili ad una apertura di dialogo.

– già mi ritengo fortunato quando con qualche amico riesco a fare un dialogo anche solo culturale che arricchisce, quello che dopo aver parlato di un libro fa venire voglia di continuare su quel tema, insomma quando ti senti diverso e migliorato dopo.

– tutte le battaglie “popolari” che si fanno e alcune cui partecipo, si concludono positivamente non per gli obiettivi intrinsechi, ma per le relazioni che provocano o fanno nascere individualmente. Incontrarsi a manifestazioni o conferenze apre possibilità in quel mondo sopravvissuto nel tempo che fanno star bene, che tranquillizza la mente e ridà un filo di speranza fino alla prossima crisi esistenziale.

– è estremamente difficile uscire dai binari della sociologia per entrare a cercare risposte nella psicologia individuale, mentre le linee di fondo di comportamento sono tracciate attraverso i media, attraverso l’uso sociale di ognuno di noi che non è più persona con desideri, attività, ma consumatore di merci, servizi (infine di altre persone comunque) in un crescendo senza speranza dentro un mondo definito da altri.

– ogni relazione figurata ha perso dogmi: dalla famiglia, al matrimonio, al fare figli, alla vecchiaia in cui scopri spesso di essere sostanzialmente solo in un mare in tempesta, ma con meno energia e capacità di prima di reazione, mentre il corpo prende a distaccarsi dalla mente e non regge al confronto, supporta con fatica l’anima che non cambia.

– quando non hai più un confronto-dialogo con i tuoi figli serio e sereno, hai la certezza di aver fatto errori, ma non cambi la storia dell’indifferenza oppressiva applicata che sale in testa e sovrasta ogni pensiero. E sì, sono invidioso di chi invece in situazioni analoghe ha costruito meglio la propria esistenza. E no, mentre vorrei cambiare il mondo, mi rendo conto che sarei contento di molto meno qui ed ora. Non manca il coraggio di osare, ma non c’è più volontà di correre dietro a chi non interessi. Il silenzio aiuta ad inghiottire bocconi difficili.

Il tempo inesorabile, la salute cambiata velocemente, proiettano in un territorio in cui si spera sempre possa essere mutato dalla cultura, dalla curiosità di scoprire, dall’attenzione alla vita, dalla scoperta di poesia e natura che fanno fare viaggi in dimensioni parallele per fortuna indipendentemente dalla soggettività che ti trascini…

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