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Eileen Jones 17 Maggio 2023
Siete pronti per vedere un film d’azione con poche parole e molti nazi fatti fuori? Ovviamente sì. Allora dovete assolutamente guardare «Sisu»
Attenzione, fan dei film d’azione! Ce n’è uno nuovo fantastico nelle sale, è un sogno febbrile pieno di caos dalla Finlandia scritto e diretto da Jalmari Helander e si intitola Sisu. È una parola finlandese menzionata all’inizio del film, non esiste una traduzione letterale, significa qualcosa tipo «una forma di coraggio e determinazione inimmaginabile» che «si manifesta quando ogni speranza è persa».
Parla di un vecchio soldato finlandese, un duro di nome Aatami Korpi (il magnifico barbuto Jorma Tommila), che combatté nella Guerra d’Inverno del 1939-1940 contro i sovietici e divenne leggendario come squadra individuale d’assalto anti-russa, così indistruttibile che lo chiamavano Koschel, «L’immortale». Il personaggio è in parte ispirato a Simo Häyhä, alias la Morte Bianca, un cecchino militare finlandese che si dice abbia ucciso oltre cinquecento soldati nemici durante quel conflitto. Korpi è anche in parte ispirato al personaggio di John Rambo nel miglior film di Rambo, First Blood.
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Il vecchio Korpi, ci viene detto, era scomparso nelle lande selvagge della Lapponia per sfuggire alla Seconda guerra mondiale, e lo ritroviamo vivere là fuori da solo alla ricerca dell’oro quando i nazisti in ritirata, nella loro follia di fare terra bruciata nel nord della Finlandia verso la fine della guerra, raggiungono il suo avamposto desolato.
Per coincidenza, proprio prima che lo facciano, Korpi trova finalmente l’oro, una vena così ricca che, guardandolo, il suo viso sbalordito riflette una sfumatura dorata. Quasi subito dopo, sente nelle vicinanze i primi rumori dei bombardamenti nazisti che illuminano l’orizzonte di un rosso cupo. Per incassare l’oro, deve tornare nel mondo ma circolano bande di nazisti che si frappongono tra lui e qualsiasi città sia ancora in piedi.
E questa è tutta la trama di cui avete bisogno, davvero, una volta che Korpi sale sul suo cavallo (il suo unico compagno, oltre ad un’adorabile cane con un occhio solo che sembra un agnellino rotolato nella fuliggine) e si allontana verso la «civiltà». (Va tutto bene! Il cane starà bene!). Sembra praticamente impossibile che possa vivere abbastanza a lungo da riusire a convertire l’oro in contanti: i nazisti lo uccideranno sicuramente solo per sport, prima ancora di pensare a requisire l’oro.
Insomma, Korpi è coinvolto nella fase finale della Seconda guerra mondiale in Finlandia, la guerra della Lapponia, quando gli interessi tedeschi nelle ricchezze minerarie dell’area, principalmente le miniere di nichel, resero i nazisti particolarmente riluttanti a cedere il territorio agli alleati. Questa fase della storia finlandese, che consiste in una lotta per le risorse della Finlandia, è rappresentata dalla determinazione maniacale di Korpi di aggrapparsi all’oro, qualunque cosa accada, inclusa una scena in cui raccoglie con metodo pezzi d’oro versati sulla strada mentre un carro armato carico di nazisti armati fino ai denti lo punta.
I nazisti dovrebbero avere paura di Korpi, lo chiamano beffardamente «nonno» ma non sanno con chi hanno a che fare. Ma, visto che i fan dell’azione non si stancano mai del perdente, hanno incasinato la vita della persona sbagliata. Viviamo per la prossima storia in cui qualcuno disturba la persona sbagliata, amando il momento in cui tutto inizia a diventare movimentato: si rendono conto che, nonostante tutta la loro brutalità, non possono competere con questo spietato assassino ma è troppo tardi per sottrarsi. Questa brutale variazione finlandese della Seconda guerra mondiale è proprio ciò che il dottore ci ha ordinato in un momento in cui non sappiamo da dove verrà il nostro prossimo film della saga di John Wick.
Sisu è quasi senza parole, anche questo è un grande regalo per i fan dell’azione. Korpi infestato e battuto dalle intemperie non parla affatto fino all’ultima scena, quando ha due battute comicamente discrete. Rispetto a lui, il plotone di nazisti che lo affrontano è decisamente loquace, ma anche loro non sono dell’umore giusto per una conversazione prolungata.
L’ufficiale al comando delle Ss, Bruno Heldorf (Aksel Hennie), fa notare al suo scaltro e bestiale secondo, Wolf (Jack Doolan), che sanno di aver perso la guerra e, a dir poco, non sono diretti a casa per essere accolti in Germania da eroi. Stanchi e amareggiati, provano i loro ultimi brividi vendicativi sparando, impiccando, violentando e torturando i finlandesi e bruciando le loro città. Il plotone ha con sé un gruppo di donne finlandesi maltrattate intrappolate in un veicolo, catturate come schiave sessuali. Ma le donne, guidate dalla severa, oscura, inquietante interpretata da Mimosa Willamo, hanno delle sisu tutte loro che si riveleranno particolarmente esilaranti una volta che avranno preso in mano alcune pistole.
La colonna sonora del film è ricca e meravigliosa, con un canto profondo e gutturale che trasmette la ferocia dello spirito di Korpi mentre i suoi incontri con il plotone nazista si sviluppano tra sparatorie e accoltellamenti, spari di carri armati ed esplosioni di campi minati fino a una battaglia subacquea che coinvolge gole tagliate da usare come respiratori temporanei. L’escalation follemente inventiva terra-acqua-cielo delle scene di combattimento termina con l’attacco a colpi di piccone di un minatore selvaggio per abbattere un aereo nazista in fuga mentre è in volo.
La fotografia è straordinaria, si basa sulle rigide e fredde pianure della Lapponia e sui cieli bassi per trasmettere l’atmosfera cupa della terra desolata martoriata dalla guerra, insieme a riprese ispirate agli spaghetti western di lunghe linee dell’orizzonte tagliate da figure nude e verticali che si fronteggiano, o audaci primi piani di volti duri e feroci, fiaccamente ghignanti o, in un caso memorabile, un viso stupito dagli occhi tondi con un grosso coltello conficcato nella tempia. Il sangue vola denso e veloce, e le scritte in oro e rosso brillante che fanno da titoli dei diversi capitoli lanciano allarmi allegramente incongrui di caos in arrivo come «I nazisti», «Campo minato» e «Leggenda».
Il film sta andando molto bene, soprattutto per la sua peculiarità di essere film d’azione finlandese. Ma dovreste affrettarvi a vederlo, perché non sta ricevendo apprezzamenti da parte della stampa, e avrà bisogno della promozione del passaparola. Immagino che la domanda sia: siete dell’umore giusto per vedere i nazisti ottenere ciò che meritano in esilaranti esplosioni di rozza giustizia? Visto lo stato del mondo, non riesco a immaginare perché non dovreste esserlo.
*Eileen Jones è critica cinematografica di Jacobin e autrice di Filmsuck, Usa. Cura anche il podcast Filmsuck. Questo articolo è uscito su JacobinMag. La traduzione è a cura della redazione.