E quel tuo sguardo inquieto,
come di vento strano,
che accarezza il cielo
passando in mezzo al grano.
E leggo con dolcezza,
i tuoi occhi profondi
come lame taglienti,
che lasciano intravvedere,
oltre a questo, altri mondi.
Dalle tue chiuse labbra,
parla il silenzio mio,
piccola preghiera muta,
che mi riporta sereno.
Vorrei poter guidare nel mio pensarti ora,
ogni parola in volo, per un momento solo
in un cielo blu esploso sotto al sole
Gianni Gatti
20/09/2018
quindi come elogio alla follia ….ne abbiamo ?
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…sì.
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ma tu hai dalla tua il tempo …veloce , ne spari ogni giorno , io no …
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Ho tempo, ma sono anche insonne, infatti spesso scrivo poesie di notte… per questo ne sparo ogni giorno, cioè al mattino seguente… perché è meglio passare il tempo a cercare d’esternare che a rigirarsi nel letto coi nervi a fior di pelle attendendo il momento di crollare esausta nel sonno.
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Bella poesia. Mi piace l’immagine dello sguardo che accarezza il cielo “passando in mezzo al grano”.
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abbiamo modi diversi certamente , ma per me funziona come sensibilità quando qualcosa mi fa star male, non sempre , un bisogno di buttare fuori . Dato che ne ho circa un 800 vuol dire passare molto tempo in agitazione ….
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Anche io 800… numero più, numero meno.
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