Dal blog https://filorosso.art.blog/2
SU 24 GENNAIO 2019 DA FILOROSSOART
1900: I quadri di Claude Monet, nella seconda parte della sua esistenza artistica, ebbero una impennata economica straordinaria quando gli americani pilotarono i loro interessi strategici verso questo artista aumentandogli di colpo: commesse, richieste e prezzo. L’Eccessivo costo delle sue opere nascondevano di fatto, il trasferimento di capitali illeciti, dai privati alle organizzazioni eversive europee. Monet, divenne la sede logistica e diplomatica oculata nelle relazioni diplomatiche e militari tra America, Francia e Giappone in vista della presa del Palazzo d’Inverno dello Zar Nicola II Romanov. Di fatto, per meglio ospitare le autorità giapponesi e dargli un asilo confortevole e mistico, Monet volle trasformare la sua abitazione in uno ostello accogliente con giardino giapponese attiguo. Quindi, i quadri di Monet non sono vettori economici, alcuni subliminali o criptati (vedute di porti e industrie) a fini bellici; non solo, ma sopratutto cambiali a buon fine una volta portata a termine la guerra Russia-Giappone. Tutti gli ossequi a buon rendere sugli impressionisti, servono al sistema di mercato Borghese industriale per glorificare i suoi eroi come grandi combattenti della causa ebraica mondiale sostenendogli il prezzo, e certamente, non per fini artistici. Il piacere di avere o di osservare un quadro impressionista diventa infine un piacere personale dello spetattore condizionato dalla propaganda culturale a favore di una rivoluzione artistica poco rivoluzionaria e fortemente reazionaria di natura bellico-economica.
foto: Caude Monet investito del grado di “Gran Maestro Savio”.

foto: Claude-Oscar Monet (Parigi,14 novembre 1840 – Giverny , 5 dicembre 1926)
Investito del grado massimo di Gran Savio eccolo nella sua residenza diplomatica di Giverny FR. in compagnia di un alto funzionario giapponese.

foto: due sue vedute pittoriche del giardino di Giverny con ponte e ninfe.
La malattia agli occhi già dava segni di avanzamento. Sarà motivo per i critici di aggiungere “cose” la dove non c’erano, avviando un processo involontario dialettico di “modernizzazione seriale” che, portandola all’estremo, divenne anticipatrice di correnti pittoriche evolutive in direttiva del futuro “Astrattismo”.
L’approsimatismo pittorico di Monet è riconducibile sia alla malttia della vista come all’alta serialità cui sottoposto per soddisfare il collezionismo europeo, d’oltreoceano Atlantico e Pacifico. Chi era la “Galleria” e Banca in grado di garante ai collezionisti il rimborso di capitale in caso di recesso d’opera?
