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Posted on 23/12/2020 by Miguel Martinez
Ogni tanto si sentono cupe previsioni sugli Stati Unit: un paese, ci dicono, sull’orlo della guerra civile, spaccata politicamente in maniera irrimediabile.
Per fortuna, è così solo quando si parla di poliziotti bianchi e disoccupati neri.
Quando si parla invece di triglioni, il Grande Paese si trova felicemente unito.
Ieri alle 13.45 ora di Washington, i membri del Congress degli Stati Uniti si sono trovati tra le mani un’unica proposta di legge, una omnibus, lunga 5.593 pagine, divisa in due parti: la prima riguardava 900 miliardi di dollari in corona relief, (tra cui 600 dollari una tantum a ogni americano), l’altra invece, 1400 miliardi per una vasta serie di cose che andavano dalla Difesa alla Cultura.
Dopo meno di sei ore di attenta lettura, i congressisti alle ore 19.35 dello stesso giorno hanno approvato l’Omnibus a schiacciante maggioranza, democratici e repubblicani uniti.
Ognuno dei quali probabilmente sapeva poco o nulla dei regali per gli altri, ma conosceva benissimo quelli che spettavano a lui.
A legge votata, gli archeologi stanno scavando a vedere cosa c’è dentro le 5.593 pagine, scoprendo chicche come i 15 miliardi per le “forze spaziali“, l’esenzione fiscale per le cene di affari, tre miliardi per il regime egiziano, e una pioggia di dollari per Israele, Nepal, Pakistan e Ucraina.

Tra i pochi contrari, al Senato la repubblicana nera Kimberley Klacik (che si vanta di avere un certificato medico che la esonera dall’indossare maschere), e al Congresso, Tulsi Gabbard, l’ex-candidata alle primarie democratiche che adesso esce dal Congresso. Ecco per gli anglofoni il suo commento, che dice quanto ci sia da dire sul sistema politico americano, tolta la fuffa:
P.S. Siccome qualcuno l’ha commentato, la grafia triglioni è voluta. Come smartòfono, insomma. Posted in USA | Tagged complesso militare-industriale, Tulsi Gabbard, USA | 109 Comments