
Spezzando il pane ancora caldo con le mani
afrore “sfumato”, quasi estasi .
Poi si apre la via dei sensi e la magia si estende,
apre ricordi, strizza memorie dove le emozioni hanno
strutture diverse, ma sono canali che indicano vie
di non facile incontro.
Il pane era la chiave!
Come guardare in cielo nell’attesa
che esplodano stelle ad agosto,
dove il blu cobalto non aiutato dalla luna assente,
riempie pensieri come bicchieri di fantasia.
Allora cala l’ansia e
l’immensità si prende la nostra attenzione,
per un po’ di tempo siamo in comunicazione col mondo,
solo perché spogliati della razionalità, disposti ad
accettare verità diverse, mentre l’anima cresce e
gli occhi guardano dentro se stessi cercando vita.
13/8/2018
Gianni Gatti