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di Mauro Del Corno | 26 Marzo 2022
Jp Morgan, State Street, Fidelity, Vanguard, Capital Research, Blackrock sono i grandi azionisti dei principali produttori di armi al mondo. La sola State Street ha visto il valore delle suo quote salire di oltre 3 miliardi di dollari in meno di un mese. Tra i soci di molti produttori di armi anche la Banca centrale norvegese
Economia & Lobby
La guerra fa ancora più ricchi i big della finanza. La mappa degli azionisti dei grandi produttori di armi, soliti noti con qualche sorpresa
Jp Morgan, State Street, Fidelity, Vanguard, Capital Research, Blackrock sono i grandi azionisti dei principali produttori di armi al mondo. La sola State Street ha visto il valore delle suo quote salire di oltre 3 miliardi di dollari in meno di un mese. Tra i soci di molti produttori di armi anche la Banca centrale norvegesedi Mauro Del Corno
| 26 Marzo 2022
Lo sconto sull’Iva a chi vende armamenti
La guerra colpisce anche la bolla Esg. “Perché ci vendete prodotti sostenibili se l’industria delle armi rende di più?” chiedono i clienti
Guerra Russia-Ucraina, Renault sospende le attività a Mosca dopo le accuse di Zelensky al parlamento francese
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Dallo scoppio del conflitto i titoli dei grandi gruppi della difesa hanno spiccato il volo. Nulla di strano, è chiaro che, indipendentemente da come e quando finirà la guerra in Ucraina, i budget per la difesa di molti paesi sono destinati a salire nei prossimi anni. Germania, Norvegia, Italia, Danimarca hanno già annunciato revisioni più o meno consistenti dei loro stanziamenti. Di conseguenza titoli come le statunitensi Northrop Grumman e Lockheed Martin hanno guadagnato oltre il 30% in meno di un mese. In deciso rialzo anche il terzo colosso della difesa Usa Raytheon Technologies. Sono le aziende che costruiscono, tra l’altro, i missili stinger e javelins di cui si sente molto parlare nello scenario ucraino, oltre ai jet F35 per cui stanno fioccando nuovi ordini. In Europa è accaduto lo stesso, anzi di più. Il più grande produttore di armi tedesco Rheinmetall ha quasi raddoppiato il suo valore così come Hensoldt, Leonardo e Thales hanno incamerato rialzi del 50%, la britannica Bae systems si è limitata a un progresso di circa il 30%.
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La guerra fa ancora più ricchi i big della finanza. La mappa degli azionisti dei grandi produttori di armi, soliti noti con qualche sorpresa
Jp Morgan, State Street, Fidelity, Vanguard, Capital Research, Blackrock sono i grandi azionisti dei principali produttori di armi al mondo. La sola State Street ha visto il valore delle suo quote salire di oltre 3 miliardi di dollari in meno di un mese. Tra i soci di molti produttori di armi anche la Banca centrale norvegesedi Mauro Del Corno
| 26 Marzo 2022
Lo sconto sull’Iva a chi vende armamenti
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Dallo scoppio del conflitto i titoli dei grandi gruppi della difesa hanno spiccato il volo. Nulla di strano, è chiaro che, indipendentemente da come e quando finirà la guerra in Ucraina, i budget per la difesa di molti paesi sono destinati a salire nei prossimi anni. Germania, Norvegia, Italia, Danimarca hanno già annunciato revisioni più o meno consistenti dei loro stanziamenti. Di conseguenza titoli come le statunitensi Northrop Grumman e Lockheed Martin hanno guadagnato oltre il 30% in meno di un mese. In deciso rialzo anche il terzo colosso della difesa Usa Raytheon Technologies. Sono le aziende che costruiscono, tra l’altro, i missili stinger e javelins di cui si sente molto parlare nello scenario ucraino, oltre ai jet F35 per cui stanno fioccando nuovi ordini. In Europa è accaduto lo stesso, anzi di più. Il più grande produttore di armi tedesco Rheinmetall ha quasi raddoppiato il suo valore così come Hensoldt, Leonardo e Thales hanno incamerato rialzi del 50%, la britannica Bae systems si è limitata a un progresso di circa il 30%.

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Ma chi c’è dietro a questi big della difesa e delle armi? Ci sono i grandi nomi della finanza, più o meno i soliti che hanno quote significative dei gruppi di mezzo mondo. Nell’industria delle armi si distingue in particolare la statunitense State street global advisory, quarto gestore di patrimoni al mondo. Detiene una partecipazione del 14,5% in Lockheed Martin, del 9,2% in Raytheon Technologies e del 9,5% in Northrop Grumann. Altro grande socio dell’industria militare è Vanguard, società statunitense che gestisce asset per oltre 5mila miliardi di dollari. Possiede il 7,2% di Northrop Grumann, il 7,2% di Lockheed Martin, il 7,5% di Raytehon. Ha una quota del 2,8% nella tedesca Rheinmetall, l’ 1,3% della francese Thales, l’1,9% di Leonardo e lo 0,7% di Hensoldt. Tra i nomi più noti della finanza si segnalano l’onnipresente Blackrock che in portafoglio tiene il 4,1% di Northrop Grummann , il 4,8% di Lockheed Martin, il 4,7% di Raytheon, il 3% di Leonardo e lo 0,2% della britannica Bae Systems.
C’è poi Jp Morgan, con quote in Northrop Grumann (2,9%) e Raytheon (1,5%). Soci di peso sono anche i gruppi di investimento Fidelity e Capital Research.
