Come la Germania spenderà i 200 miliardi anti caro bollette

Dal blog https://www.startmag.it/

di Pierluigi Mennitti

Tutte le proposte della commissione sul gas della Germania per spendere una parte dei 200 miliardi annunciati da Scholz. L’articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino

Dei 200 miliardi che Olaf Scholz ha promesso di gettare nel calderone della crisi energetica, 96 potrebbero essere impiegati in tempi rapidi per alleviare l’impatto dell’impennata dei prezzi del gas su famiglie e imprese. È la prima proposta avanzata dalla commissione istituita dallo stesso governo per elaborare le strategie di impiego di quei 200 miliardi che hanno scatenato critiche e reazioni in molte capitali europee che temono l’impatto del pacchetto tedesco sulla concorrenza tra le imprese degli altri Stati membri.

Ma per capire che nessuno in Germania pensa di ricalibrare quello che Scholz ha definito “il doppio colpo contro il caro energia” basti l’equilibrismo dialettico con cui uno dei membri della commissione, il rappresentante dei sindacati Michael Vassiliadis, ha esordito nella conferenza stampa di presentazione delle proposte: “Non sono misure contro l’Europa ma dentro l’Europa per la Germania”.

Quanto alle misure concrete, la presidente del gruppo Veronika Grimm (che fa anche parte del consiglio dei cinque saggi che collabora con il governo sulle questioni economico-finanziarie) le ha illustrate con una breve premessa: “Tutti i consumatori sono enormemente gravati dai prezzi elevati del gas, l’ondata di prezzi più alti è già arrivata”, ha detto, “pertanto, i soccorsi devono arrivare rapidamente”. Lo stesso governo aveva d’altronde messo la commissione sotto pressione: inizialmente avrebbe dovuto presentare i risultati del proprio lavoro alla fine di ottobre. Poi è arrivata l’accelerazione (forse anche una risposta ai misteri attorno agli autori degli attentati ai gasdotti Nord Stream), l’annuncio del pacchetto da 200 miliardi (prima si parlava di un impegno stimato attorno ai 65) e la richiesta alla commissione di fare più in fretta e presentare almeno una bozza di proposta nel giro di pochi giorni.

E di proposte da definire in più accurati dettagli ha parlato Grimm. È previsto un approccio in due fasi. Nella prima fase, lo Stato si farà carico del pagamento dell’acconto di dicembre: un pagamento una tantum pari a un mese di bolletta del gas di quest’anno. Si tratta di un approccio molto pragmatico per sollevare i consumatori e le aziende che hanno un contratto standard con i loro fornitori, ha spiegato Grimm.

In una seconda fase entrerà in vigore un vero e proprio freno al prezzo del gas, da marzo 2023 fino alla fine di aprile 2024. In questa fase, l’80% del consumo di gas sarà sovvenzionato dallo Stato e costerà all’utente 12 centesimi per kilowattora: un prezzo superiore a quello cui si era abituati, ma nettamente al di sotto dell’attuale richiesta di mercato. Il restante 20% verrà invece calcolato sui prezzi di mercato. Un incentivo al risparmio, hanno spiegato i membri della commissione, per evitare che il semplice ammortizzamento dei prezzi porti anche a un aumento del consumo. Risparmiare energia resta la richiesta del momento, il direttore dela Bundesnetzagentur, l’Agenzia federale delle Reti, è stato chiaro su questo, denunciando che nel mese di settembre il consumo di gas delle famiglie è stato addirittura superiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno.

“Ciò significa che tutti i consumatori riceveranno un sussidio statale mensile su questa quota di base”, ha detto ancora Grimm, “il prezzo corrisponde al livello di prezzo che ci si può aspettare in futuro”. Coloro che risparmiano sul gas ne trarrebbero pieno beneficio, perché il prezzo di mercato pieno dovrebbe appunto essere pagato solo per un consumo superiore all’80%. Regole simili si applicheranno al teleriscaldamento.

Entro l’aprile del 2024 si avrebbero costi per circa 96 miliardi di euro, di cui circa 60 miliardi per lo sgravio delle famiglie, hanno spiegato gli esperti della commissione.

Per le imprese è intervenuto il presidente dell’associazione industriali (BDI) Siegfried Russwurm, anche lui dentro la commissione.  “L’industria è sottoposta a una pressione estrema, sono in gioco interi settori e con essi la prosperità della Germania”, ha detto Russwurm, “c’è da temere che la tendenza alla riduzione della produzione continui”.

Ecco dunque le misure che il governo dovrebbe proporre alle aziende secondo la commissione. A partire da gennaio 2023 dovrebbe esserci un sostegno ai prezzi dell’energia industriale, che spingerebbe i prezzi ben al di sotto dei picchi attuali. Ogni impresa riceverà una sovvenzione pari al 70% della quota base di gas. Verrebbe fissato un prezzo di acquisto di 7 centesimi per kilowattora. Questo prezzo sarebbe diverso da quello dei consumatori privati; ad esempio, non verrebbero presi in considerazione gli oneri per l’utilizzo della rete e i picchi di carico.

Ogni azienda sarebbe poi in grado di utilizzare il gas prodotto o di venderlo sul mercato, in modo che ci sia ancora un incentivo al risparmio. Le aziende devono registrarsi presso il loro fornitore e rendere pubblica la loro partecipazione al programma.

Grimm ha poi concluso la conferenza sottolineando che “l’offerta di gas deve aumentare e il consumo deve diminuire”. “La Commissione ha quindi ancora molto da fare”, ha detto, “le misure proposte potrebbero essere solo l’inizio, in quanto un pacchetto più completo di iniziative dovrà seguire in seguito.

Ora la palla passa di nuovo al governo. Olaf Scholz e i suoi vice, il ministro dell’Economia Robert Habeck e quello delle Finanze Christian Lindner, hanno accolto i membri della commissione alla cancelleria e posato sorridenti per le foto di rito. Ottenuta la vittoria di immagine con un bozza di proposte seppur temporanea in tempi davvero brevi, dovranno ora decidere loro velocemente se accogliere tutte le proposte avanzate. E attivare i corrispondenti meccanismi di legge per giungere – sempre di corsa – all’approvazione parlamentare.

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