Dalla pg FB di Giustiniano Rossi
In un vertice a Città del Messico politici di estrema destra, provenienti dall’America e dall’Europa, mobilitano contro governi e movimenti di sinistra. Alla fine dell’incontro, durato due giorni, Donald Trump, in un messaggio video, annuncia che “dure lotte” sono imminenti. La “Conservative Political Action Conference” (CPAC) invita quella che, a suo dire, è “la più grande e influente assise di conservatori del mondo”. Ci sono il capo del partito fascista spagnolo Vox, Santiago Abascal, e l’ex presidente polacco Lech Walesa (80 anni) che, secondo gli organizzatori, “ha fatto crollare il comunismo.”
Il primo giorno del vertice, sponsorizzato dalla lobby delle armi USA “National Rifle Association”, l’ex consigliere di Trump, Steve Bannon, uno degli organizzatori dell’attacco al Campidoglio di Washington nel gennaio 2021, sostiene che il presidente brasiliano sconfitto, Jair Bolsonaro, è stato vittima di un broglio. Il giorno successivo, il senatore texano Edward Cruz lamenta che, con l’elezione di Lopez Obrador (Messico), Petro (Colombia) e Lula da Silva (Brasile) “la lista degli alleati degli USA in America latina” si è accorciata. Avverte che “c’è una forza chavista antiamericana che comprende gran parte del Sudamerica”. Il presidente messicano ed altri capi di stato sarebbe un “rischio ed un pericolo per la sicurezza nazionale degli USA.”
C’è anche il direttore del “Directorio Democratico Cubano”, Orlando Gutierrez-Boronat, finanziato dal ministero degli Esteri USA e dall’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID). Il cubano, residente a Miami, ha già chiesto più volte “un intervento internazionale guidato dagli USA per rovesciare il regime a Cuba.” Come lui, anche altri reazionari della regione sono festeggiati. Il governatore del Departamento Santa Cruz boliviano, Luis Fernando Camacho, è applaudito per lo “sciopero civile” da lui organizzato contro il governo della sinistra, MAS. Il figlio dell’ex presidente Bolsonaro, rappresentante del Brasile nel movimento ultradestro “The Movement” fondato da Bannon, invita “a rompere il monopolio della sinistra nelle piazze”. Il deputato europeo Herman Tertsch, del Vox spagnolo, sollecita “un programma per ristabilire la civiltà occidentale”. Mentre, nel luogo della conferenza, dei giovani intonano “Bella ciao” e mettono in guardia da un “pericolo fascista”, i partecipanti del CPAC in sala chedono che “siano messi a disposizione gli strumenti per mettere le cose in ordine.”
Media e politici locali reagiscono preoccupati a dichiarazioni simili. La conferenza è un’accozzaglia di gente “che sarebbe solo ridicola se alcuni di loro non fossero decisi ad imporre la loro agenda in ogni angolo del mondo” commenta il quotidiano messicano “La Jornada” che, domenica,in un articolo di fondo, avverte: “il rischio che l’odio e l’esaltazione del fascismo diventino normale componente del dibattito pubblico, come già avviene in gran parte d’America e d’Europa, non puo’ essere sottovalutato.” Per il presidente messicano il vertice “mostra il modo di pensare dei conservatori. Sono razzisti, classisti, corrotti e privi di scrupoli morali ad incitare alla violenza.” L’Istituto di cultura cubano “Casa de las Americas” mette in guardia contro i progressi “delle destre estreme, razziste e xenofobe” che seminano odio attraverso i media e i social.
“Le vittorie della sinistra negli ultimi anni nella nostra regione devono essere difese” scrive il centro culturale in una dichiarazione pubblicata dal giornale del PCC Granma…
Giustiniano
22 novembre 2022