Da un email di dorsogna@substack.com
La foresta amazzonica ora emette CO2 invece di assorbirla A causa della deforestazione la giungla diventa savana. Nel 2021 tagliati 1000 alberi al minuto. Maria Rita D’OrsognaFeb 18 Immagini satellitari della foresta amazzonica deforestata e ferita La devastazione continua, e io sono sempre sorpresa di quanto noi umani alla fine ci siamo abituati a queste notizie. Ogni giorno cio’ di cui ci parlano i giornali diventa sempre piu’ allarmante, ma noi ogni giorno innalziamo l’asticella della benevola indifferenza e andiamo avanti con le nostre, spesso vuote, vite. Siamo arrivati adesso a che l’Amazzonia, questo grande polmone verde che ha dato ossigeno e vita per milioni di anni, in alcuni punti e’ diventata emettitrice di anidride carbonica invece che assorbitrice. Pare niente e invece e’ qualcosa che dovrebbe fermarci tutti. Siamo distruggendo i nostri stessi polmoni. Come e’ successo questo? Deforestazione ed altra deforestazione ed altra ancora che hanno eliminato foresta tropicale e portato in parallelo l’arrivo di colture intensive, strade, trivelle, incendi controllati e non. La foresta diventa savana.Negli scorsi 40 anni la temperatura media nella foresta si e’ innalzata di circa 3 gradi Celsius. Negli scorsi 40 anni il 17% dell’Amazzonia da foresta e’ diventata pascolo. Nella parte orientale, questo numero arriva al 30% del totale. Trasformazioni enormi che pero’ non ci fanno preoccupare.Tutti gli studi e i calcoli degli accordi di Parigi si basano sull’assumzione che l’Amazzonia sara’ il cuore rigenerativo che assorbe CO2, e invece non e’ piu’ cosi. Anche gli studi piu’ catastrofici non potevano predire questo. Un team di ricercatori dell’ guidato da Luciana Gatti, brasiliana, chimico dell’atmosfera per conto dell’istituto nazionale della ricerca spaziale del Brasile (INPE) ha preso dei campioni di aria in volo sull’Amazzonia a diverse altitudini fra il 2010 ed il 2018. E’ stato uno studio difficile, condotto con 600 voli, ed in lungo ed in largo sull’Amazzonia. Luciana Gatti si e’ spesso sentita male a causa dei forti sbalzi di altitudine dell’aereoplano. In una foresta tropicale “sana” la concentrazione di CO2 dovrebbe diminuire perche’ gli alberi dovrebbero assorbire, sequestrare e alla fine “stoccare” CO2 sotto forma di legno. E invece… Invece i campioni della Gatti mostrano che in molti punti la concentrazione di CO2 aumenta man mano che si scende in verticale. Il motivo e’ uno solo: le foreste sono di meno e non riescono ad assorbire tutto quello che immettiamo in atmosfera. Queste misure sono state ripetute nel corso di 8 anni, e i risultati sono stati sempre gli stessi.I conti finali della Gatti portano alla cifra di circa 300 milioni di tonnellate l’anno che la foresta amazzonica adesso emette. Tanto quanto le emissioni nazionali della Francia. Grazie a sofisticati metodi di valutazione, la Gatti e’ riuscita pure a stimare che la maggior parte della CO2 catturata sull’Amazzonia proviene da legno bruciato.Li bruciamo i nostri polmoni. Le foreste sono importanti perche’ mettono umidita’ nell’aria, fanno abbassare le temperature e contribuiscono alla piovosita’. Tutto questo ciclo fa bene alla biodiversita’, agli equilibri millenari, e aiutano a creare i micro-clima locali. L’Amazzonia con 400 miliardi di alberi e’ la regina di questi cicli. Ogni albero della foresta tropicale genera 400 litri di acqua sottoforma di vapore, vapore che raffredda il clima, genera nuvole cariche d’acqua che poi portano alla pioggia. Questa pioggia poi sostiene la vita della foresta, che si rigenera e porta a biodiversita’ e bellezza. Adesso tutto questo ciclo rallenta perche’ ci sono meno alberi, meno vapori, meno pioggia. E gli alberi che restano, e che erano “abituati” a condizioni di piovosita’ sostenuta non possono fare altro che perdere le foglie che abbisognano d’acqua per restare rigogliose. Appunto, la giungla che diventa savana .E con queste siccita’ mai viste prima in Amazzonia. La stagione arida che da 3 mesi passa a 4. Piovosita’ decimata. Incendi fuori controllo. Aumento della temperatura di 3 gradi Celsius. Arrivo delle tempeste di sabbia. E queste sono solo le conseguenze di meno alberi. Ma il bruciarne significa anche rilasciare CO2 in piu’ stoccata in millenni sottoforma di legno e radici in un ciclo distruttivo che non si fermera’. Ma come mai tutta questa deforestazione? Per anni vari governi brasiliani hanno visto la foresta come una cosa da sfruttare e non da proteggere, e hanno pure incentivato l’arrivo di contadini e imprenditori territoriali per trasformare l’Amazzonia in campi agricoli intensivi.Intanto la popolazione mondiale aumentava, e la Cina avanzava. La Cina che adesso vuole soia, pascoli, olio da cucina. E questo in aggiunta agli europei e agli americani che le chiedono gia’ da tempo. Quasi il 70% dell’Amazzonia deforestata e’ dedicata al pascolo. Certo ci sono leggi per la protezione dell’Amazzonia, ma Bolsonaro non ha aiutato, e i profitti trovano sempre un modo per raggirare le leggi e i satelliti che teoricamente devono monitorare il consumo di suolo nella foresta. Nel 2021, l’ultimo anno della presidenza Bolsonaro, sono stati tagliati 1000 alberi ogni minuto. Il nuovo presidente Lula dice che fermera’ la deforestazione completamente, ma non sappiamo se questo sara’ realta’. L’Amazzonia muore, lentamente, ma muore. E siccome l’ecosistema e’ uno solo, questo vuol dire che un po, moriamo pure noi. |