Ma di quale ribellione parliamo, in Italia?

Ci lamentiamo sui social ( contribuisco pure io) più o meno criticamente, per la non belligeranza di sindacati e della politica, talk show a parte, però non è impossibile da capire, anche se le cause sono molteplici e incrociate. Provo a definirne alcune, ovvio a mia opinione.

Trovo fra le cause almeno tre fondamentali:

– la cappa pesante di gestione istituzionale, mediatica e culturale dei partiti tutti, senza esclusioni ne giustificazioni anche per le estreme minoranze ininfluenti, poichè sul piano politico è una conseguenza di una attività o non attività sociale praticata, ma negativa.

– chi è più vicino alle condizioni delle persone, come i sindacati confederali (per fortuna in parte quelli di base sono più combattivi e radicali ) ormai nell’intreccio con il potere, sia governo nazionale, sia confindustria, sia pubblica amministrazione hanno questo modo senza radicalità espressa e senza democrazia. Cominciato nella trasformazione da Consigli di fabbrica ad RSU che sono cose da far impallidire chiunque abbia una coscienza dell’essere classe oppressa e viaggia verso una opposizione buonista e aperta, che salta da un tavolo all’altro senza nessuna possibilità di rompere l’assedio.

Infatti una parte di potere contrattuale lo ha tolto la stessa crisi generalizzata che è il miglior ricatto possibile di fronte a disoccupazione o per indebitamento o povertà diffusa o per precarizzazione “non tutelata”.

– La morale cattolica( che non ha nulla a che fare almeno per me con la fede) del bicchiere mezzo pieno che è uno strato di cultura diffuso e intersecato nella società italiana. Quelli “dell’andrà tutto bene” senza una rivisitazione, quelli che hanno permesso una gestione pandemica esclusivamente basata sulla punizione di chi non voleva vaccinarsi, senza muovere un sopracciglio di fronte ai tagli di vent’anni di sanità, mentre il potere della politica anche qui di tutti i partiti con angolazioni diverse hanno permesso di trasformare la salute in una merce per profitto piuttosto che servizio sociale. Quelli disponibili al dialogo con le controparti, dove il liberismo la fa da padrone assoluto nella finanziarizzazione globale, ma senza un punto progettuale di massima alternativo. Dal mercato del lavoro senza condizioni economiche, ambientali, sociali per cui va bene tutto anche le produzioni di morte come le armi ed i sistemi militari, le energie fossili, le privatizzazioni dei beni comuni, ecc.

Non è andato tutto bene e anzi peggiora ogni giorno.

Poco serve lamentarsi di cosa fa questo governo di banditi massoni, il vero tema è “cosa NON fa quella che sulla carta si definisce sinistra” senza un piano antisistema o almeno degli obiettivi di medio periodo su cui aggregare forze.

Se fra i dipendenti rimasti delle grandi aziende ancora operanti si vota Lega è per la mancata sensazione di protezione e sicurezza della politica imperante fino ad oggi.

La morale delle armi per difendere la “pace” tipica della superficialità cattolica, figlia del “porgi l’altra guancia”, ormai ha rappresentanti ovunque nella dx (ovvio) come nel PD della Schlein o nel groviglio di satelliti creati per protezione sociale ( Arci, Coop, Centri studi, Fondazioni, ecc), fatta di atti concreti di sudditanza Nato, oggi diventati elemento di filtro e freno sociale, se non di brutale controllo e delazione.

Chi ormai ha il concetto di fare l’opposizione “solo” nel chiuso dei Consigli Comunali può essere solo un frustrato inutile da cui non ci si può aspettare novità sostanziali. Il M5S non ha firmato l’invio di armi in Ucraina, ma continua come unica chance a cercare alleanze con il PD, creando confusione e depressione anche fra i suoi pochi militanti rimasti senza un progetto sociale discusso

La critica del mondo così com’è deve contenere gli argomenti di una alternativa di società, perché solo gli stolti fanno finta di non sapere che: o si cambia tutto o non si muta la situazione sociale!

Partire dai bisogni e dagli interessi dei territori è già un buon mettere ottimismo davanti alla condizione dei cambiamenti globali, planetari di flussi di merci, di mercati, di alleanze nazionali, di guerre di predazione con conseguenze, mentre l’Europa è ormai antagonista degli interessi popolari.

Questo è il momento mentre la Francia, la Germani, un pò anche l’Inghilterra stanno muovendo lotte importanti, scontri che vanno oltre le “richieste sindacali”, di creare fronti aperti, senza bandiere da sventolare per una storia da riscrivere completamente

Gatti Gianni

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