6 dicembre 2018
Sii dolce con me.
Sii gentile.
E’ breve il tempo che resta.
Poi saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo dell’umano.
Come ora ne abbiamo dell’infinità.
Ma non avremo le mani.
Non potremo fare carezze con le mani
.E nemmeno guance da sfiorare leggere.
Una nostalgia d’imperfetto ci gonfierà i fotoni lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli con me e anche con te.
Quello che siamo è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile.
La vita ha bisogno di un corpo per essere
e tu sii dolce con ogni corpo.
Tocca leggermente, poggia il tuo piede
e abbi cura di ogni meccanismo di volo,
di ogni guizzo e volteggio e maturazione e radice
e scorrere d’acqua e scatto e becchettio e schiudersi
o svanire di foglie fino al fenomeno della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile per il mio ardore d’essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro esserci –
questo essere corpi scelti per l’incastro dei compagni d’amore.
Mariangela Gualtieri