
Nuvole dal mare
cariche, rabbiose,
passano oltre le case verso il monte,
vestono di pioggia latente e aria umida
sulle teste della gente,
sopra i pensieri dei ragazzi,
attraversano spazi di proprietà di gabbiani e aironi.
La sera dispone le sue acrobazie per significare,
per creare attenzione, per cambiare umori,
disegnare luci fantasiose, chiudere prospettive.
E’ l’estate, che non ha confini e anche non vuol
morire di sole e si inventa fragori gentili.
Minaccia le pietre, le strade, strappa ansie antiche.
Poi la sera, il buio sopraggiunto come lama sottesa
cancella differenza fra cielo e mare
calma le onde e della spiaggia
scambia il suo ordine, spostando sabbia
dove i piedi hanno lasciato segno,
senza bisogno di minacce. Sentire il tutto!
Gianni , (15/8/2022)