Messaggio alle persone amiche
La guerra non è la soluzione, da sempre è parte del problema
Dopo aver analizzato le agenzie stampa sull’Ucraina, comprese informazioni di fonte
militare, vi riportiamo le ultime terribili novità che prefigurano le caratteristiche della guerra
che verrà.
1.
Si stanno addestrando 15 mila soldati ucraini sul territorio europeo con i fondi per la
pace dell’European Peace Facility. Ad essi si aggiungono 10 mila soldati ucraini
addestrati dal Regno Unito per l’uso delle nuove armi. Totale 25 mila a cui
aggiungere alcune migliaia di contractors finanziati dagli Stati Uniti con elevate
competenze militari e pagati dai mille ai duemila dollari al giorno (fonte: Analisi Difesa)
Si prepara quindi una potenza di assalto finalizzata a sfondare le difese russe e filorusse riguadagnando i territori persi.
2.
La Russia dal canto suo sta reclutando e addestrando 300 mila soldati per sostenere
il colpo. Ci sarà quindi sempre più carne da cannone su entrambi i fronti.
3.
Intanto sono giunte in Ucraina nuove batterie dei micidiali lanciamissili Himars
(High Mobility Artillery Rocket System), mentre l’Ucraina ha chiesto al Pentagono l’invio di
missili Atacms (Army Tactical Missile System) capaci di colpire nel cuore della
Crimea tutte le infrastrutture strategiche della Russia. Il Parlamento Europeo, nella
risoluzione del 6 ottobre 2022, ha definito la riconquista della Crimea e del Donbass
come obiettivo militare legittimo della guerra.
4.
Tutto questo sta mettendo alle corde Putin? È vero, come si legge sui giornali, che il
suo potere vacilla? Assolutamente no. Un’alta fonte diplomatica ieri, nel quartiere
generale della Nato, ha riferito (come riporta l’ Ansa):
“Putin mantiene il controllo totale dell’apparato di sicurezza”. E anche: “Le informazioni raccolte finora indicano
che non esiste, purtroppo, una seria minaccia al potere di Putin”.
5.
Si prepara quindi un ulteriore incattivi-mento del conflitto armato e un suo
“allungamento” in stile prima guerra mondiale, una guerra che gli storici non studiano
più in base al principio aggressore/aggredito, ma in base ad altri criteri interpretativi di
geopolitica che possano spiegare in profondità il protrarsi della guerra e la sua durata
“infinita”. Se prima la “guerra infinita” era verso territori che non coinvolgevano
direttamente le grandi potenze, adesso comincia la “guerra infinita” fra Occidente e
Russia. Con India e Cina che rimangono neutrali ma che non aderiscono alle
sanzioni contro la Russia.
6.
L’inefficacia delle sanzioni è documentata. Sfruttando la rete di rapporti economici
con il mondo non allineato alla Nato, la Russia ha quindi potuto reggere l’urto delle sanzioni occidentali. Il PIL russo
calerà del 3,4% e non dell’8,5% , dato quest’ultimo che era già decisamente meno catastrofico della
previsione di crollo dell’economia russa . Ricordate Biden che prevedeva di ridurre Putin
a un “paria della scena internazionale”? Ricordate Mario Draghi che sul Corriere
della Sera del 1 giugno scorso aveva definito Sanzioni Russia “un successo
completo che non penalizza l’Italia” ? Le cose sono andate diversamente. La Russia
ha un rublo forte come non mai ed è la moneta più forte del mondo in questo momento.
Nell’ultimo semestre Mosca ha incassato 158 miliardi per l’export di fonti fossili,
ben più degli ultimi anni e più dei 100 miliardi spesi per la guerra.
Ha incassato di più fornendo meno energia all’Europa.
I grandi esperti europei che hanno progettato queste sanzioni e questa
strategia hanno fallito. E ci stanno consolando sugli ipotetici effetti a lungo termine
delle sanzioni, mentre la gente ne sta già pagando quelli a breve termine
. Putin vince quindi questa partita del gas con grande facilità. E il fatto che gli abbiano
sabotato i gasdotti Nord Stream sembra quasi una vendetta di chi mastica amaro per gli errori
di valutazione sugli effetti delle maldestre sanzioni.
7.
Putin inoltre punta a reagire agli attacchi militari distruggendo (è la prima volta che si
verifica dall’inizio della guerra) il 30% della rete elettrica ucraina . Adotta la tattica
militare di Israele verso i palestinesi: se mi fate un danno di 10 io rispondo facendovi
un danno di 20 perché sono in grado di colpirvi ovunque. Tristissimo, ma è così.
8.
Infine Zelensky chiede alla Nato di colpire preventivamente in caso di rischio di
conflitto nucleare. Non ha parlato di “nuclear first strike” ma ha parlato di
attacco preventivo . Che si fa con le B61-12 se si vuole penetrare i bunker sotterranei russi.
È la prima volta che accade, nella storia del secondo dopoguerra, che venga evocato
un “attacco preventivo” contro la Russia da parte di un capo di stato. Poi ha detto
che è stato male interpretato, che c’è stato un problema di traduzione distorta.
Controllando accuratamente le fonti e le traduzioni abbiamo verificato che Zelensky
ha dichiarato esattamente quello che tutte le agenzie stampa del mondo avevano
scritto.
9.
Di fronte a questo, a nostro parere, il movimento pacifista dovrebbe esaminare con
grande senso critico le richieste di Zelensky al fine di evitare una escalation e un
allargamento della guerra. È stato aggredito, è vero, ha il diritto internazionale dalla
sua parte, è fuori di dubbio. Ma passare dalla ragione al torto è un attimo. Zelensky
non ha nessun diritto di trascinarci nella terza guerra mondiale per conquistarsi la
vittoria militare. Il movimento pacifista deve avere parole chiare per Zelensky, così
come le ha avute per Putin.
10.
Le strade che possono portare alla pace esistono e sono allegate a questo
documento. Vanno sostenute con convinzione, prima che sia troppo tardi. Noi
parteciperemo alle iniziative per fermare la guerra. Sostenendo papa Francesco.
La guerra che verrà
La guerra che verrà non è la prima.
Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.
Bertolt Brecht
Questo messaggio è promosso da: Angelo Baracca, Carlo Belli Antonio Bruno, Antonio Camuso, Giancarlo Canuto,
Tiziano Cardosi, Nicoletta Dentico, Donatella Di Cesare, Anna Ferruzzo, Domenico Gallo, Ugo Giannangeli, Antonio
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