Chi sono i mancati golpisti che volevano rinazificare la Germania

Dal blog https://www.remocontro.it

Remocontro 13 Dicembre 2022

La scorsa settimana in Germania un gruppo di estremisti di destra è stato arrestato con l’accusa di voler organizzare un colpo di stato e di voler rovesciare il governo per instaurare una monarchia di ispirazione nazista. Tra le 25 persone arrestate ci sono un esponente dell’antica nobiltà tedesca, ufficiali dell’esercito e della polizia e un’ex parlamentare.
Erano collegati al movimento ‘Reichsbürger’, complottista e di estrema destra, e avevano legami con le istituzioni.

Solo un manipolo di fascisti velleitari?

Non è ancora chiaro quanto sia stata davvero seria la minaccia per la democrazia tedesca, ma la notizia del tentato colpo di stato –un po’ troppo sottovalutata in Europa-, ha aperto un ampio dibattito almeno in Germania: ad esempio sulla disponibilità delle armi da fuoco e soprattutto sull’infiltrazione della destra estrema e neonazista in alcune istituzioni dello stato e in strati piuttosto influenti della società.

Una operazione imponente

Operazione di polizia imponente, a dirci che chi indagava non sottovalutata affatto e molto temeva. Più di 3mila poliziotti che hanno condotto 150 perquisizioni in 11 stati della Germania, arrestato 25 persone e sequestrato armi, documenti e altro materiale, l’elenco del Post. Il piano, secondo gli inquirenti, era di organizzare un attacco armato contro il parlamento tedesco, arrestare i parlamentari e uccidere il cancelliere Olaf Scholz.

Gli investigatori hanno descritto il piano di colpo di stato – che è sempre rimasto tale e non è mai davvero stato attuato – come uno dei più pericolosi dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Nazisti della terza età, ma non soltanto

Arrivati ai dettagli degli arrestati, sono emersi alcuni dubbi su quanto i presunti golpisti fossero davvero organizzati e capaci di mettere in atto i loro piani. Un articolo di Politico per esempio ha parlato di «improbabili cospiratori», paragonando i loro piani a delle comiche. Forse nella modalità organizzative, ma non nelle intenzioni. Da Politico al Post, «Tuttavia l’arresto dei presunti golpisti è stato giudicato un segnale preoccupante sia della diffusione dell’estrema destra in Germania sia della diffusione di teorie del complott possibilmente eversive».

Il tredicesimo principe di Reuss

Una delle figure sicuramente di maggior richiamo ma di incerta sostanza tra gli arrestati è il principe Heinrich XIII di Reuss, il discendente di un’antica casata nobiliare tedesca che oltre un secolo fa governava su un piccolo principato nell’attuale regione tedesca della Turingia, nella Germania centro-orientale. I titoli nobiliari sono stati eliminati in Germania dalla Prima guerra mondiale, e in realtà Heinrich XIII faceva l’agente immobiliare, ma aveva mantenuto un certo patrimonio e una certa influenza.

Soprattutto, negli ultimi anni si era radicalizzato ed era diventato un forte sostenitore del movimento Reichsbürger (che si traduce in “cittadini del Reich”, dove Reich è la parola tedesca che significa impero).

Reichsbürger, cittadini del Reich

La teoria, nata negli anni Ottanta, ha trovato spazio e teste fagili nel reclusorio sanitario dei lockdown della pandemia, e in parte grazie al collegamento con altre teorie del complotto internazionali, tra le più strampalate e folli come la statunitense di QAnon. Il movimento Reichsbürger ha tesi più composite e variegate, pronte ad accogliere ogni paranoia, lasciando spazio ad ogni nemico preferito in ogni teoria del complotto.

Il Complotto di Heinrich XIII

La teoria del complotto in cui crede Heinrich XIII sostiene che la Germania moderna, quella nata dopo la Seconda guerra mondiale, non sia un vero stato sovrano ma una società commerciale creata da potentati internazionali. Per questo, tutti i cittadini tedeschi sarebbero degli apolidi –dei senza patria-, e dovrebbero riunirsi sotto un nuovo impero (Reich) che dovrebbe essere riportato ai confini dell’impero tedesco dell’inizio del Novecento. Secondo le autorità tedesche, nel piano dei presunti golpisti Heinrich XIII sarebbe dovuto diventare il nuovo capo dello stato.

Folklore e antisemitismo

Il movimento Reichsbürger, nelle sue varie forme, sostiene anche l’antisemitismo ed è nostalgico del nazismo, e non sono soltanto un manipolo di fragili di mente. Secondo le autorità tedesche le persone che vi sarebbero affiliate sarebbero passate da 2.000 prima della pandemia a 21.000 negli ultimi mesi.

Infiltrati nel corpo dello Stato

Tra gli arrestati della settimana scorsa, ci sono, oltre a Heinrich XIII, almeno 15 persone con collegamenti all’esercito o alla polizia, tra cui agenti e ufficiali in servizio, oltre a Birgit Malsack-Winkemann, una giudice di Berlino che nella scorsa legislatura era stata deputata del partito di estrema destra AfD (Alternative für Deutschland). Malsack-Winkemann, secondo il piano, avrebbe dovuto usare la sua passata esperienza come deputata per garantire l’ingresso del commando golpista nell’edificio del parlamento. Strategie più alla Trump che alla Goebels.

Le tentazioni neonaziste dell’AfD

La leadership attuale di AfD ha subito cercato di prendere le distanza dalla sua ex parlamentare Malsack-Winkemann finita in carcere, ma la presenza del partito nelle istituzioni è da tempo oggetto di discussioni e preoccupazioni in Germania. ‘Alternative für Deutschland’, nata una decina di anni fa come partito anti euro, nel corso del tempo è diventato un partito di estrema destra, in cui hanno trovato ospitalità figure con posizioni inaccettabili su antisemitismo e ripudio della democrazia.

Trumpisti alla tedesca e il Parlamento

Nei giorni scorsi molti partiti hanno chiesto che l’accesso al parlamento da parte dei deputati di AfD sia limitato e che il partito sia sorvegliato dalle autorità. Tra i parlamentari c’è chi ha chiesto che il sistema di sicurezza del parlamento sia «attentamente rivalutato per via delle connessioni tra il gruppo parlamentare dell’AfD e i golpisti». O chi vedrebbe quei colleghi più volentieri nella lista dei sorvegliati speciali dell’intelligence, che in parlamento. Più in generale, da tempo in Germania c’è molta preoccupazione per l’infiltrazione dell’estrema destra nelle istituzioni dello stato, e in particolar modo nell’esercito.

L’esercito tedesco che sta crescendo

Nel 2020 il governo sciolse un’unità delle forze speciali perché ritenuta una cellula di un gruppo terroristico di destra, e in un report dello stesso anno concluse che le forze di sicurezza erano diventate «legate a strutture organizzate di estrema destra». Alcuni membri delle forze speciali, oggi a processo, negli scorsi anni avevano progettato uccisioni mirate di politici ed esponenti della società civile (mai portate a termine) e accumulato armi. Uno di loro aveva perfino fatto finta di essere un rifugiato siriano, con l’intento di compiere atti violenti e generare odio razziale nella società.
Anche per questo, dopo l’arresto dei 25 presunti golpisti la ministra dell’Interno Nancy Faeser ha annunciato che il governo intende rivedere la legge sul possesso di armi per restringerne molto l’accesso. «Non stiamo parlando di pazzi innocui ma di presunti terroristi».

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